Soltanto 4 gol, tutti nel primo tempo, di un’Italia che ha molto deluso nella ripresa e che ha peggiorato la differenza reti nei confronti della Spagna. Si è trattato di un’esibizione, più che una partita di calcio vera e propria che ha illuso dopo il 4-0 della prima metà della sfida. L’Italia, con l’inno di Mameli scattato in ritardo e con i calciatori comunque in grado di cantarlo senza la musica ma spinti dai propri tifosi che avevano dato il la, ha cominciato molto bene con movimento senza palla, pressing alto e incursioni sulle fasce: De Sciglio e Bonaventura a sinistra, l’esordiente Zappacosta e Candreva a destra, che hanno imperversato senza soluzione di continuità. Il ct Ventura aveva chiesto di segnare tanto, almeno per pareggiare gli 8 gol della Spagna a Vaduz, e gli azzurri hanno risposto creando e concretizzando parecchio. Gli avversari, davvero modesti e poco più che dei dilettanti, hanno giocato una gara tutta difensiva, sia per scelta tattica, che per la schiacciante superiorità dell’Italia. Il 4-2-4 di Ventura non ha incontrato ostacoli perché Verratti e De Rossi hanno comandato il centrocampo e in avanti ogni azione diventava una seria minaccia. Grande Belotti, autore di una doppietta, la prima in Nazionale, e assist per il 2-0 firmato da Immobile. La coppia si è trovata benissimo a conferma di un antico feeling che si sta rinnovando anche in azzurro. Candreva ha realizzato la sesta rete in Nazionale e scodellato una quantità di palloni mentre in difesa non ci sono state situazioni di pericolo. In campo si è vista soltanto l’Italia che, recuperata facilmente palla grazie al pressing a volte altissimo, poteva ripartire e costruire gioco nel cuore di una difesa locale fragile, a tratti anche goffa, nel cercare di contrastare gli attaccanti. Senza successo.
SOTTO TONO Il Liechtenstein, privo di 3 titolari, ha fatto maggiore densità a centrocampo e questo ha creato qualche impaccio alla manovra azzurra che ha stentato troppo. Spariti sia la velocità, che gli inserimenti sulle fasce con la difesa locale più capace di arginare le iniziative. Persino un pericolo con Buffon costretto a uscire fuori area di piede, per respingere un maldestro retropassaggio di Zappacosta. L’Italia, meno brillante, ha indotto Ventura a togliere uno stanco Bonaventura per Insigne nell’intento di rivitalizzare l’azione offensiva, diventata più statica e prevedibile. Ma gli azzurri non sono più apparsi quelli determinati e spigliati della prima frazione d’incontro. Una squadra sempre padrona ma più compassata e con le linee di gioco spesso soffocate. In attacco le combinazioni non sono più state precise ed efficaci. Ventura, nella fase finale, ha inserito un altro attaccante: Eder al posto di Candreva. Forze fresche sulle fasce per ritrovare la rapidità nelle ripartenze. Una ripresa decisamente deludente, brutta e priva di contenuti, soprattutto alla luce di quanto emerso nel primo temo che aveva illuso. Neppure lo straccio di un gol per incrementare il 4-0: la metà di quello spagnolo. Ventura si dice soddifatto, ma non può esserlo.
(Il Messaggero – S. Marino)
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