Eusebio Di Francesco e Juan Jesus

(Gazzetta dello Sport – M. Cecchini) Juan Jesus sa già l’effetto che fa. «Ho giocato contro il Qarabag in casa, ai tempi dell’Inter, in Europa League. Fu dura. Segnammo subito, ma chiudemmo la partita solo nella ripresa». Il brasiliano guarda avanti: «Giochiamo più alti perché guardiamo la palla, non per fare il fuorigioco. Siamo più corti e cerchiamo subito il recupero palla per non prendere le ripartenze». Istruzioni per stasera, quindi. «Non sottovalutiamo l’avversario, vengono da un risultato a Londra non positivo e vogliono dimostrare che sono pronti, ma noi siamo qui per vincere. La mia crescita? Quando si cambia, occorre tempo. Indipendentemente dagli allenatori, il lavoro che ho fatto è stato ripagato. Io ho vissuto tante stagioni all’Inter, anche lì è un ambiente difficile. Il calcio è così, se giochi bene ok, altrimenti non sei capace. Io resto sempre umile, non ho mai detto una parola fuori posto. I fischi? Io continuo a lavorare». Saggio.



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