AS ROMA NEWS BOLOGNA JURIC – Oggi pomeriggio contro il Bologna potrebbe andare in scena l’ultimo ballo di Juric sulla panchina della Roma. I contorni ci sono tutti. Dalle voci di un imminente esonero, ai rumors che circondano Roberto Mancini. L’esonero sembra ad un passo e l’attesa è capire quando arriverà la decisione dei Friedkin, attesi da giorni nella Capitale, scrive La Repubblica.
Il primo a dare questa sensazione di dismissione ormai imminente è stato lo stesso Juric in conferenza stampa: «Non ho trovato la soluzione a questa Roma, ma non credo di dovermi rimproverare nulla. Abbiamo provato a fare tutto». I motivi? Una squadra troppo altalenante: «Ci sono momenti in cui sento che la squadra è mia anche dopo le sconfitte. Ma contro l’Union e la Fiorentina ho visto mancanza di concentrazione, una squadra non sul pezzo. Ho visto passaggi inventati, difficoltà create da soli. Faccio fatica ad accettarlo. La gara in Belgio è stata sconcertante, ho avuto sensazione altamente negative».
Una spirale di negatività da cui la Roma dovrà uscire già con il Bologna. E poi dopo la sosta. Probabilmente con un altro allenatore. Juric dice di aver dato tutto quello che aveva. Arrivando anche allo scontro con i calciatori. Inutilmente: «Abbiamo ripulito aria dopo Firenze, abbiamo tirato fuori tutto. Io non ho mai pensato di fare un passo indietro, magari lo hanno avuto altri. Personalmente ho la coscienza pulita. A volte ho la squadra in mano e poi sparisce, non so da cosa dipenda. Questa è la realtà».
L’ultimo sassolino Juric se lo toglie parlando della mancanza di mentalità: «Possiamo chiamarla mentalità vincente, poi magari qualcuno si offende. Ma anche anima, concentrazione. Esprimono lo stesso concetto. Non siamo attaccati al risultato e alla prestazione». Un tema molto caldo all’interno dello spogliatoio, che non ha mai perdonato a Juric l’attacco diretto al gruppo prima della Dinamo Kiev.
Il giocattolo sembra ormai rotto, ma c’è un Bologna da affrontare. Juric se la giocherà con i “suoi”. Centrocampo con Koné e Le Fée, trequarti formata da Pisilli e uno tra Baldanzi e Soulé. Fuori Pellegrini, Cristante e Dybala. L’argentino non è stato convocato: «E’ fuori, ma non è infortunato. Ha avvertito un problema in Belgio, ieri sentiva fastidio durante l’allenamento e si è fermato. Avendo avuto tanti infortuni in passato quando ha quella sensazione non rischia». Una bocciatura netta, arrivata direttamente davanti ai microfoni e prima del provino decisivo. Scelta che non ha fatto piacere all’argentino.
Probabilmente anche una vittoria contro il Torino non basterà a salvare la panchina di Juric. La Roma deve sfruttare la pausa per le nazionali per interrompere il vortice negativo che l’ha investita, cercando nel contempo di salvare la stagione. Un riassetto che potrebbe passare per l’esonero del croato e l’arrivo di nuove figure dirigenziali. Tutte scelte in capo ai Friedkin che analizzeranno il report dettagliato fatto da Ed Shipley, l’esperto aviatore amico del presidente, che da più di un mese staziona a Trigoria, lavorando a stretto contatto con l’ufficio protocol. E sempre più vicino ad assumere un ruolo operativo nel club.
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