NOTIZIE AS ROMA – Per la Juve di Max Allegri è record di punti in Serie A (49) dopo 17 giornate e titolo di campione d’inverno. Qualcosa di storico. Contro la Roma, in riserva di energie, vince con lo stesso protagonista delle sfide con Inter e Torino, Mandzukic. La Roma, fragile per traumi e assenze, è stata troppo timida nel primo tempo e più orgogliosa nel secondo, quando ha recuperato la sua identità tattica Nel complesso una prova dignitosa ma, tra campionato e coppa, ha perso più di un terzo delle partite giocate: 8 su 23. Morale in fondo al Tevere. Il conforto migliore viene dalla classifica. Il quarto posto Champions è solo 4 punti più in là. Nessuno corre.
Il talento per risalire c’è. Di Francesco s’inventa una fisarmonica che si apre e si chiude con tre moduli. Quando la Roma ha la palla è 3-5-2; quando la perde e pressa, Cristante sale dalla fascia destra e fa 3-4-3; quando la Roma ripiega diventa 5-3-2. La Juve batte 9 calci d’angolo in 20′, Olsen è bravissimo due volte a salvare i suoi, sbarra anche CR7 ma un minuto dopo si arrende. Su cross di De Sciglio, quel vampiro di Mandzukic spunta alle spalle del tenero Santon e lo azzanna al collo. Lo aveva già fatto con Ricardo Rodriguez (Milan), Mario Rui (Napoli), Asamoah (Inter).
La Roma non costruisce quasi nulla. Capita una buona palla a centro area a Schick che però ha denti da latte e non da vampiro: tiro moscio. Nel secondo tempo Di Francesco cambia: Kluivert per Florenzi e 4-2-3-1. Cristante torna in regia, Kolarov può spingere, c’è un’ala offensiva in più e il talento del bravo Zaniolo può finalmente essere sollecitato. Ora la Roma fa la Roma, ma il pari non arriva. Di Francesco osa Dzeko per Nzonzi, con arretramento di Zaniolo. La Roma, forte del totem Edin, s’impone un finale orgoglioso. Manolas fa volare Szczesny, ma vince la Juve.
(Gazzetta dello Sport)
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