Justin Kluivert

(Gazzetta dello Sport) Justin, figlio di Patrick, non è una punta come il padre, ma un’ala pura. Il fiuto del gol non gli manca (11 le reti segnate in questa stagione), ma il suo ambito calcistico non è il cuore dell’area di rigore bensì la fascia, destra o sinistra, dove può dribblare e aggredire lo spazio sfruttando la proprio velocità. Non un giocoliere fine a se stesso, ma un attaccante esterno completo che salta l’uomo e conclude a rete, con decisione e personalità. Il suo ex tecnico Marcel Keizer ha detto: «L’ala moderna non può più permettersi di giocare da sola, oggi il calcio è combinazioni e meccanismi. Kluivert lo è».

Classe 1999, Justin Kluivert si è finora fatto apprezzare anche per l’equilibrio nel gestire una carriera circondata da pressioni mediatiche enormi, sia per il cognome, sia per la spasmodica attesa in Olanda di un talento in grado di risollevare un movimento calcistico in crisi. Non sono le sfide a spaventarlo, e non lo farà nemmeno l’eventuale approdo in Serie A. Una volta gli chiesero se avesse paura di bruciarsi nel calcio dei grandi. «Paura? Mai avuta, se non quando ho fatto l’esame di guida. Se mi bocciavano, avrei dovuto rifare anche la teoria».



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