NOTIZIE AS ROMA KOLAROV – Prendere o lasciare. Negli ultimi 50 anni è stato l’unico a segnare al derby sia con la maglia della Roma sia con quella della Lazio. Ma forse, negli ultimi 50 anni, Aleksandar Kolarov è stato anche uno dei pochi (se non l’unico) a mettere d’accordo romanisti e laziali su una cosa: ai tifosi, spesso, non è simpatico.
Domani sarà tutto archiviato, almeno lato giallorosso, perché il derby fa storia a sé e Kolarov è un grandissimo professionista. Alla Lazio Kolarov resta 3 anni e quando il City si presenta con un assegno da 18 milioni è impossibile dire di no. Con la Lazio segna 11 reti, le stesse messe a segno fino a questo momento con la Roma. Nello spogliatoio romanista non ha mai avuto problemi, visti i rapporti con Dzeko, già suo compagno al City, e De Rossi.
Amici veri, che lo hanno supportato quando ha dovuto fare i conti con dei gossip sulla sua vita privata che in Serbia, dove è capitano della nazionale, hanno fatto molto rumore, e lo supportano anche adesso, visto il momento con la tifoseria. In questo tutto è diverso rispetto a 10 anni fa: Kolarov andò via dalla Lazio in rotta con buona parte dei compagni, nella Roma invece è un punto di riferimento per i senatori e un esempio per i più giovani.
Non lo farà neppure domani, al massimo quando entrerà in campo darà un’occhiata alle due curve, che lo hanno amato e odiato. Con una il rapporto è compromesso, con l’altra chissà. In fondo, anche se fatica a farlo vedere, Kolarov quando serve risponde presente. Per informazioni chiedere al Partizan: se otterrà la licenza Uefa per il prossimo anno è anche grazie a lui, mediatore tra il club e l’agente Sergio Berti, che ha ricevuto l’ultima parte di un pagamento che il club serbo gli doveva da 9 anni. La stampa di Belgrado ieri ha dato ampio risalto a questa notizia, perché Kolarov è una sorta di eroe nazionale.
(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA