AS ROMA NEWS ZANIOLO – Nicolò Zaniolo ha i nervi a fior di pelle. E non fa nulla per nasconderlo. La bestemmia in diretta nazionale, pronunciata nel sottopassaggio di Roma-Genoa, non avrà però conseguenze disciplinari. Niente prova tv e niente squalifica per il 22 giallorosso poiché l’arbitro Feliciani, pur avendola sentita, non l’ha ritenuta passibile di sanzione, scrive La Repubblica.
Una decisione al limite, che probabilmente creerà un precedente pericoloso e che ha scatenato la polemica dei tifosi della Lazio. «Zaniolo sì, Cataldi no. Due pesi e due misure» , il tenore dei commenti biancocelesti. Il riferimento è alla squalifica subita da Cataldi per la bestemmia proferita nei confronti dell’arbitro Sozza negli spogliatoi di Lazio-Napoli. Parole uguali ma fattispecie diversa – a leggere i referti – visto che allora l’espressione ingiuriosa fu rivolta direttamente all’arbitro e rilevata dagli ispettori della Procura Federale.
Ma uscendo dalle beghe procedurali, l’espressione blasfema di Zaniolo ha certificato, ancora una volta, il nervosismo crescente del giocatore. Uno stato d’animo sempre più evidente anche negli atteggiamenti in campo. Contro il Genoa si ricordano i faccia a faccia con gli avversari, le proteste con l’arbitro, la maglia strappata a fine primo tempo e i fischi dell’Olimpico al momento del cambio. Nel mezzo un tiro in Curva e tanta frustrazione.
Il problema attuale di Zaniolo è principalmente nella sua testa. Inghiottito da mille pensieri: il rinnovo, il ruolo, i gol che non arrivano e un futuro ancora indefinito. Grovigli mentali che si ripercuotono in campo, con prestazioni anonime e sempre più nervose. Mourinho lo ha capito e lo protegge. «Mi dispiace per i fischi dell’Olimpico, Nicolò è un esempio di ragazzo che dà il massimo. Chiedo ai tifosi di non fischiarlo, ma capisco perché lo fanno», con le successive accuse a Candela. Mourinho per Zaniolo ha attivato il solito metodo: difendere i suoi calciatori, puntando i nemici. Anche se si trovano dentro Trigoria.
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