«Sono queste le partite che vogliamo giocare. Anche per capire se siamo adatti. E’ un altro esame per noi e ci va di superarlo. Bisogna fare subito risultato, già qui, senza aspettare la partita di ritorno all’Olimpico». Spalletti spinge la Roma anche in Europa. Non gli basta il palcoscenico italiano e chiede al suo gruppo di guardare anche oltre. Non sta certo a pensare ai precedenti che, soprattutto in Spagna, non sono certo esaltanti per i giallorossi (in 13 partite: 7 sconfitte, 3 vittorie e 3 pareggi). Proprio il Villarreal li eliminò dalla Coppa Uefa, grazie al 2 a 0 in questo stadio nella gara d’andata, con Capello in panchina. Come è accaduto anche altri club italiani, fuori anche loro negli scontri diretti: l’Inter, il Torino, la Lazio, la Fiorentina e il Napoli.

A VISO APERTO – «Noi non ci nascondiamo» avverte Spalletti. Che, però, non ci sta a passare per favorito insieme con lo United di Mourinho. E replica al collega Escribà. «Se lo hanno chiamato al posto di un grande tecnico come Marcelino, vuol dire che questo club ha grandi ambizioni. Poi è vero che sarebbe stato meglio affrontarsi più avanti. Siamo competitivi noi come loro. Il Villarreal prende pochissimi gol e sa stare molto corta in campo, stretta in venticinque metri. Oppure si alza per venirti a pressare. Poi ripartono con velocità e qualità, caratteristica delle squadre spagnole. Ecco perché vogliamo fare bene qui: per non temere le loro ripartenze al ritorno». Aggiunge: «Conta il pubblico che qui è vicinissimo al campo e trasmette tutta la sua passione. Ma presto lo avremo anche noi…».

SENZA SOSTA – Spalletti spiega che la rotazione scatterà solo domenica contro il Torino: «E’ corretto chiamarlo turnover ragionato. Avrò modo di pensarlo bene, perché ho diversi giocatori che possono sostituire i titolari senza perdere molto. L’unico handicap è che entrano calciatori utilizzati poco. Comunque l’intervento sarà massiccio solo quando si gioca dopo due-tre giorni. Quindi nella prossima partita di campionato». Tornano titolari De Rossi e Alisson. «Il portiere contro il Villarreal sarà lui. In futuro si vedrà». Il tecnico, insomma, non dà per scontato che giocherà pure le altre gare di coppa. Nè in Europa League nè in Coppa Italia. Ma i panchinari, prima o poi, avranno le loro chance. Anche a costo di modificare il sistema di gioco. Nemmeno Dzeko, 25 gol in questa stagione e capocannoniere giallorosso pure in Europa League con 5 reti, è insostituibile. «Lo è solo per le sue caratteristiche, perché gli giochiamo palla addosso e sul fisico. Ma la Roma, già l’anno scorso, ha ottenuto ottimi risultati senza di lui. Ora che è tornato Salah abbiamo la possibilità di variare lì davanti e questo probabilmente potrà anche succedere. Con tre che attaccano gli spazi. E la formula può garantire anche più di quello che dà con Edin. I numeri dello scorso campionato sono stati importanti. La squadra troverebbe una soluzione di velocità e di palleggio superiore a quella che ha. A Dzeko chiedo sempre di allungare la squadra, mentre nell’altra maniera la Roma è molto più corta. Insomma sto tranquillo. Non lo sono per Florenzi: su quella fascia lì ora c’è solo Bruno Peres».

(Il Messaggero – U. Trani)



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