AS ROMA NEWS CREMONESE – La Cremonese non aveva mai vinto in questo campionato e siccome mancava dalla Serie A dal 1996, l’ultimo successo era schiacciato dalla polvere del tempo, rendendo ancora più epico questo 2-1. Comunque, l’ultimo hurrà aveva la data del 31 marzo di 27 anni fa, 2-1 in trasferta a Padova con doppietta dello sloveno Matjaz Florjancic, scrive La Gazzetta dello Sport.
Adesso invece escono da trionfatori Frank Tsadjout, attaccante al secondo centro consecutivo, e Daniel Ciofani, uno che a 37 anni può ancora far sgorgare l’ovazione anche in Serie A. L’esito non è uno scandalo, la Roma che cercava l’aggancio al secondo posto è sembrata altezzosa, convinta di poter vincere e impreparata all’aggressione alta dei padroni di casa. E’ andata in sofferenza per lunghi tratti, sia subendo le reti, sia non riuscendo a organizzare per un’ora trame efficaci. Oltre al mancato aggancio deve registrare il sorpasso della Lazio.
Mourinho, espulso per la terza volta, a inizio secondo tempo, ha chinato il capo ancora una volta di fronte a Davide Ballardini, che lo aveva eliminato in Coppa Italia a inizio mese, sempre con questo risultato. Perché la Cremonese aveva già dimostrato di saper legare la Roma: all’andata fu un sofferto successo dei giallorossi e l’uscita in coppa poi non era soltanto colpa del turnover o di mancanza di umiltà.
Ballardini ha dato più struttura di categoria alla squadra, anche se la rosa è da zone basse al massimo, non oltre. La Sampdoria è stata sorpassata, un recupero sarebbe un’impresa da annali, pur con 42 punti anche a disposizione, ma il primo successo, contro una squadra che aspira alla Champions, toglie almeno per un giorno la sensazione di inadeguatezza alla squadra e alla città che tanto si è infervorata per questo ritorno in A dopo quasi tre decenni.
C’era una classifica in cui le due squadre erano alla pari prima del via, quella dei tiri: 298 a testa, ma i grigiorossi avevano segnato soltanto 17 gol e gli avversari 30. Ma qui i ruoli si sovvertono, è la Cremonese a essere più letale: due tiri nello specchio danno il successo. Ballardini si ripresenta con il tridente come nel secondo tempo a Torino, quando la Cremonese, con una punta in più al posto del solito 3-5-2, aveva segnato due volte.
Il trio avanzato dei padroni di casa è formato da attaccanti più veri, centrali o esterni, non da due numeri dieci come sono Dybala e Pellegrini nel 3-4-2-1 della Roma. La rete al 17’ è però anche frutto del movimento su tutta la linea d’attacco dato che l’assist di petto, per la botta di Tsadjout, è di Valeri, esterno sinistro finito nella casella del centravanti sulla verticalizzazione di Benassi, fra i migliori. La Roma ansima nella reazione, viene coinvolta in tanti errori tecnici che mandano spesso il pallone a sfiorare i condomini fuori. Dybala di rado esce vincitore dai duelli, Spinazzola è scordato sulla sinistra, Pellegrini non ha idee, Zalewski sbaglia troppo.
Comunque per recuperare la Roma può sfruttare la completezza d’organico. Manca soltanto lo squalificato Smalling, e si nota nelle scene dei due gol, ma c’è la prima partita da titolare di Wijnaldum, uno dei pochi da salvare. Belotti è al centro dell’attacco, non va oltre due ammonizioni procurate. Però Mourinho dalla tribuna ordina un cambio quadruplo, poi seguito dal quinto: con Abraham, El Shaarawy, Matic, Solbakken e Karsdorp dopo l’inizio della ripresa la Roma si mette a 4-2-4 e scava il buco dietro la difesa, ben sfruttato da Spinazzola servito da Mancini: 1-1.
L’inizio della rimonta? Macché: i grigiorossi, passati al 5-3-2 resistono anche grazie al portiere, attento nelle uscite basse. E poi sfruttano un’altra dormita della difesa giallorossa: Ciofani, lasciato solo, in qualche modo mette in azione Okereke, su cui esce Rui Patricio stendendolo dopo il tiro. Il rigore di Ciofani fa esultare tutta Cremona.
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