Eusebio Di Francesco

(Gazzetta dello Sport – A. Pugliese) Ed ora sono quattro, difficile parlare ancora di casualità. Nel senso che nelle quattro trasferte di campionato giocate finora in questa stagione la Roma ha sempre vinto. Ma, soprattutto, non ha mai preso gol(realizzandone invece in tutto otto, due di media a partita). Un dato che comincia a fare statistica e che ci dice che la difesa difranceschiana in formato trasferta è una difesa da scudetto (e comunque la migliore in assoluto insieme a Inter e Napoli con soli 5 gol subiti, anche se i giallorossi hanno una partita in meno). Soprattutto, poi, pensando che 3 di queste 4 vittorie con clean sheet annesso sono arrivate su campi difficili come Bergamo, San Siro (sponda Milan) e, appunto, ieri a Torino. «Questa è la cosa che mi fa più piacere, la grande compattezza di squadra», ha detto Di Francesco. Ed allora finiamoci dentro a questa difesa qui.

IL LAVORO PAGA – Insomma, ieri la linea difensiva ha lavorato davvero bene, anche se in un paio di occasioni l’impressione è stata che se invece di Sadiq dall’altra parte ci fosse stato Belotti, magari i conti sarebbero stati diversi. Quella di ieri, però, era di fatto una difesa improvvisata, con il ritorno di Florenzi come esterno destro basso e una coppia di centrali inedita formata da Moreno e Juan Jesus. «Ma io credo nel lavoro, so fare la mia parte – dice alla fine il brasiliano – Devo migliorare ancora molto, ma non sono una macchina e quindi sbaglierò ancora, magari meno di prima. Ma l’importante è che non abbiamo concesso niente. E che abbiamo dimostrato di essere una squadra e che ci aiutiamo vicendevolmente. Moreno? È entrato benissimo, meritava questa chance».

INTERCAMBIABILITÀ – E in questa difesa qui ieri si è rivisto anche Alessandro Florenzi, seppur la sua prestazione non sia stata certo di quelle da ricordare. «Siamo felici per la vittoria, Torino è un campo dove in tanti faranno fatica a passare – dice – I tanti cambi? È uno dei punti di forza di questa squadra. Siamo in tanti e tutti bravi. Dobbiamo continuare su questa strada, sapendo che ognuno può dare il suo contributo. Se non giochi una partita, non vuol certo dire che non giocherai neanche quella dopo». Esattamente come sottolineato da Di Francesco. Basti pensare, ad esempio, che ieri la difesa mancava dei centrali titolari, Manolas e Fazio. Ma il risultato è stato lo stesso, una difesa da scudetto.



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