(Il Messaggero – B. Saccà) Era il 37′ del secondo tempo, quando a grande sorpresa, nemmeno uscisse Francesco Totti, i tifosi della Roma si sono sciolti in un applauso dolce e infinito. Alcuni hanno voluto alzarsi, perfino. E, così, tutto (o quasi) l’Olimpico ha dedicato una vera ovazione al protagonista della notte giallorossa, l’incubo dei sonni del Benevento: Cengiz Under. Due gol, un assist dedicato a Dzeko, una prestazione densa di impegno e di umiltà, di giocate e di gesti indovinati. Eccolo il racconto della serata di Under, classe 1997 e un futuro tutto da scrivere.
L’ESULTANZA – Aveva già segnato una settimana prima a Verona, risolvendo la partita. Ieri, però, per festeggiare la quarta presenza da titolare, il piccolo turco ha raddoppiato. Ha festeggiato la seconda rete portando la mano al sopracciglio: imitando così il saluto militare, a voler ricordare la Turchia e in via definitiva i tanti soldati turchi rimasti uccisi nell’offensiva lanciata dal presidente curdo Erdogan contro gli oppositori curdi in Siria. E non è tutto. Perché nella notte sono decollati su Twitter anche i complimenti del ministro turco per lo Sport, Osman Askin Bak, che sul proprio profilo ha pubblicato l’immagine dell’esultanza di Cengiz. «Nulla da spiegare», il commento in coda alla fotografia. Ed è perfino banale annotare che i siti web locali abbiano riversato in rete tonnellate di complimenti per Under. Così, felice come un bimbo, nel gelo dello stadio Olimpico, Cengiz ha regalato un’emozione.
LA STATISTICA – Tra l’altro bisogna sapere che l’ultima doppietta realizzata in Serie A da un turco risaliva addirittura al dicembre del 2002: allora era stato l’interista Emre a regalarsi due gioie contro la Lazio. Felicissimo, naturalmente, era il procuratore di Gengo, come lo ha soprannominato Eusebio Di Francesco. «Sono felice di quello che ha fatto in campo, la cosa più importante però è stata il suo contributo alla squadra. Mi dite che sia il primo turco a fare una doppietta in A dopo anni? Be’, questo è un bel punto di partenza. Fare una doppietta in serie A non è facile». Poi una pausa. E ancora. «Di Francesco è stato bravo ad aspettare il giocatore? Sì, vero. La pazienza con i ragazzi è molto importante e sia il direttore sportivo Monchi che Di Francesco sono stati impeccabili con lui». Va registrato, infine, che ieri la Roma ha vinto la propria 800esima partita in casa in campionato ed è diventata la quarta squadra nella storia ad aver tagliato il traguardo dopo la Juventus, l’Inter e il Milan. Della sera dell’Olimpico, però, ricorderemo la meraviglia negli occhi di un ragazzo che aveva il viso del sole disegnato dai bambini. Con un sorriso grande così.
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