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Rassegna stampa

La filosofia del Ninja: “Meno belli e più punti”

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Sta tornando, anzi ormai è tornato davvero. Nainggolan, ricordate? Quello che “non era più lui, quello che forse era meglio vendere, quello che fa tardi la sera, che fuma etc etc”. Tutte considerazioni giuste specie se si torna indietro di qualche settimana, quando Radja proprio non riusciva a carburare e si pensava potesse pagare anche la stanchezza dell’Europeo, oltre che una vita e una carriera condotte sempre a mille a l’ora. Era comunque un calciatore importante, ma non quel Nainggolan lì, quello che fa impazzire le folle per il suo modo di correre e di combattere. Son due partite che tutte quelle considerazioni sono sparite dalla testa di tutti. Perché il Ninja è un altro Ninja, e davanti al ct belga in tribuna.

ANDIAMO A COMANDARE – Radja è vivo e lotta insieme a noi, a loro. Noi c’entriamo poco. Due guizzi e due gol, con Lazio e Milan, due perle attaccate, entrambe con la complicità dei due portieri, prima Marchetti poi Donnarumma. Due gol sei punti per farti dire: «A Torino andiamo a comandare». E’ ormai questo l’inno della Roma, trascinata dal new Nainggolan, ma ancora a meno quattro dalla capolista Juventus. La Roma oggi ha capito che non ha più bisogno di essere bella per vincere, ma che le serve saper essere concentrata, saper combattere da squadra e sabato c’è l’occasione per credere di più nel compimento della rincorsa. Allo Stadium, il tempio di chi vincere sa già. «L’importante era il successo, abbiamo dimostrato carattere. Certe partite, lo scorso anno, non le vincevamo mica», le verità del “4” belga. Qualcosa è cambiato, insomma. «Eravamo belli ma non si prendevano punti. Queste sono le vittorie del carattere. Io un idolo dell’Olimpico? Faccio il mio dovere, per me non è importante fare gol, poi certo ben venga. L’importante è la vittoria di squadra, se vedo lottare tutti quanti come con il Milan è una vittoria ancora più goduta. Adesso ci aspetta la Juve: lì andremo per combattere e vincere». Qualcosa è cambiato.

(Il Messaggero – A. Angeloni)



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