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Rassegna stampa

La gabbia della Roma si arrende alle accelerazioni di Salah

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(Il Tempo – A. Austini) Un copione scritto in partenza e rispettato. Quest’anno Salah fa gola tutti, per quale motivo doveva sottrarsi di fronte alla legge dell’ex? Prima una doppietta da ko, senza esultare perché un pezzo di cuore l’ha lasciato a Trigoria, poi due assist per lasciare la Roma al tappeto, prima del cambio e della standing ovation di Anfield. In quel momento il ritorno dell’Olimpico sembrava una formalità, ma uscito Salah,non per caso, il Liverpool ha smesso di giocare e i giallorossi hanno segnato due reti. L’egiziano salito a 43 gol stagionali vola verso il Pallone d’Oro, con i suoi super poteri che lo rendono il miglior giocatore del momento insieme a Cristiano Ronaldo. Ma in fondo ieri ha fatto tutto quello che si poteva prevedere:strappi devastanti nelle ripartenze palla al piede uno contro uno, in cui Juan Jesus si è ritrovato troppo spesso isolato e impotente. Stavolta Di Francesco non ha trovato la chiave magica come nel ritorno col Barcellona. Anzi, la sensazione è che si potesse fare molto meglio per limitare un’onda d’urto usata con troppa facilità da Klopp. «Le partite non si vincono sulla lavagna – spiega il tecnico giallorosso – ma con la capacità di leggere le situazioni. Nel calcio prevale la squadra che vince più duelli, non ci siamo mossi con continuità, dietro su alcune palle siamo “scappati” male all’indietro». Non accetta,insomma, che la sconfitta venga spiegata con problemi di modulo. «Non cambia nulla se giochi a tre o a quattro, abbiamo fatto grandi errori a livello tattico, siamo usciti mentalmente dalla partita».Sui singoli aggiunge: «Loro sfruttavano il fatto che Manolas li faceva girare e lui deve essere bravo a non farsi superare facilmente come è accaduto. Qualcun altro come Under ha subìto la partita: a certi livelli non puoi permettertelo». Ma ora, visto che è già successo, progetta un’altra rimonta.«Abbiamo dimostrato di avere un cuore e un’anima, col Barcellona abbiamo ribaltato il risultato. Chi non ci crede, sia in campo che sugli spalti, può restarea casa. La Roma non era mai arrivata in semifinale di Champions, possiamo fare un capolavoro». Anche il ds Monchi prova a crederci.«Sul 5-0 eravamo morti e adesso abbiamo un po’ di vita, dobbiamo prenderla per ripetere la gara fatta col Barcellona. Bisogna avere fiducia, 90 minuti all’Olimpico per il Liverpool saranno molto lunghi». Stavolta di certo Klopp e i suoi giocatori non penseranno a una passeggiata.«Avrei preferito andare a Rom acon cinque gol di vantaggio, siamo comunque a metà del percorso e dirò ai miei di divertirsi nel ritorno. Peccato per Chamberlain: sembra un infortunio serio».Si parla di legamento crociato rotto, una iattura che la Roma conosce alla perfezione.



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