Tiago Pinto

AS ROMA NEWS TIAGO PINTO – Per la prima volta sbarca in Italia e sarà organizzato proprio dalla Roma, che fungerà da supporto operativo all’Eca dal punto di vista pratico, ma anche strategico. È il “Knowledge Exchange Event“, il convegno che si svolgerà nella Capitale la prossima settimana, esattamente il 18 e 19 ottobre, e che avrà come tema principale l’attenzione al mondo del calcio giovanile, con un occhio di riguardo alla figura degli allenatori: che devono essere ovviamente dei tecnici bravi e preparati, ma anche e soprattutto dei “formatori“. Di calciatori, ma anche di futuri uomini, scrive La Gazzetta dello Sport.

L’aspetto tecnico, dunque, di pari passo però con quello didattico: inteso come maturazione globale del ragazzo, a 360 gradi. La “formazione dei formatori“, in buona sostanza. Perché nel calcio è sempre più importante formare futuri giocatori, ma anche persone che sappiano gravitare adeguatamente nella vita di tutti i giorni. E un riconoscimento internazionale per la Roma che premia anche il lavoro fatto da Tiago Pinto da quando è sbarcato a Trigoria, esattamente nel gennaio del 2021.

L’appuntamento è quindi per martedì e mercoledì prossimo, quando proprio a Roma ci sarà questo happening organizzato dall’Eca con il supporto logistico della Roma. Un appuntamento prestigioso, che negli anni passati si è svolto in altre sedi importanti come ad esempio Bruxelles, Bilbao o Lipsia. Quest’anno, invece, per la prima volta nella sua storia l’Eca ha deciso di organizzarlo in Italia e per la prima volta ha deciso di coinvolgere direttamente un nostro club in prima persona, sia nell’organizzazione sia nella logistica.

I vari panel andranno così in scena allo stadio Olimpico, con una postilla particolare, visto che nel secondo giorno ci saranno anche dei momenti importanti da vivere direttamente a Trigoria, dove la Roma mostrerà non solo le strutture all’avanguardia del Fulvio Bernardini, ma anche la sua filosofia legata al settore giovanile e il suo modo quotidiano di lavorare con i ragazzi.

Nel corso della due giorni ci saranno poi degli interventi proprio del general manager romanista Tiago Pinto, del responsabile del settore giovanile giallorosso Vincenzo Vergine, ma anche di Maurizio Viscidi (il coordinatore delle nazionali giovanili della Figc) e di alcuni rappresentanti di club esteri (tra cui di certo Bayern Monaco e Salisburgo).

A prender parte alla due giorni saranno 62 club europei, più i rappresentanti delle varie istituzioni del mondo del calcio. Per la Spagna, tanto per intenderci, ci saranno club del livello di Atletico Madrid, Athletic Bilbao e Real Sociedad, dalla Gran Bretagna arriveranno le due di Manchester (United e City) e gli scozzesi dei Rangers, per la Francia c’è il Saint Etienne, per la Germania Bayer Leverkusen e Bayern Monaco mentre per l’Italia, oltre che alla Roma, spazio anche a Inter e Sampdoria.

E poi tanti altri club di prestigio come Benfica, Braga e Sporting dal Portogallo, ma anche Salisburgo, Dinamo Zagabria, Copenaghen, Anderlecht, Wisla Cracovia, Fenerbahce, Maccabi Haifa e altri ancora. Insomma, la crema della crema, il meglio a cui si possa aspirare a livello giovanile. Tutti a Roma per parlare proprio del futuro del calcio giovanile.

E la Roma ovviamente vive questo status di organizzatrice con grande orgoglio personale. La società giallorossa è stata scelta per gestire questa edizione perché a livello internazionale – anche nei centri di potere del calcio – si sono resi conto della bontà del lavoro svolto a Trigoria con i giovani. Non solo sul campo, che basterebbe ricordare i risultati della scorsa stagione per certificarlo già di per sé (lo scudetto con gli Under 16, la finale persa più per sfortuna che per demerito dalla Primavera e le tre semifinali-scudetto raggiunte con Under 15, 17 e 18).

Ma anche per il modo di lavorare con i 254 ragazzi tesserati (ci si riferisce a quelli selezionati, dall’Under 10 all’Under 19) e gli oltre 70 componenti dei vari staff (tecnici e medici). Con le undici squadre che si allenano tutte a Trigoria. Dove c’è anche un liceo che permette di sfruttare anche una certa flessibilità sulle fasce orarie.

Ma poi gli scudetti fanno piacere, è ovvio. Ma per Pinto e Vergine i successi veri sono altri. E cioè i 14 giocatori che sono finiti più o meno stabilmente nell’occhio di Mourinho (Zalewski, Darboe, Bove, Volpato, Tripi, Boer, Missori, Keramitsis, Faticanti, Oliveras, Tahirovic, Ivkovic e Cassano, oltre a Felix che è stato ceduto a inizio stagione). E i 25 nazionali giovanili, di cui 15 azzurri (tra cui tra capitani: Di Nunzio con l’Under 16, Mannini con l’Under 17 e Faticanti con l’Under 19) e dieci stranieri.

Perché l’obiettivo del settore giovanile della Roma è quello di andare a costruire calciatori o per la prima squadra o per le esigenze del club. Calciatori e uomini, appunto, con massima attenzione anche all’aspetto formativo e comportamentale. È anche questo ciò che la Roma mostrerà al calcio europeo nella visita di mercoledì a Trigoria. Con una certezza consolidata: l’Europa di come si sta lavorando bene a Trigoria se n’è accorta già da un po’.



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