Radja Nainggolan, centrocampista della Roma

Radja, sa cosa è la resilienza? Magari sì, comunque è «la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà». Andando necessariamente contro il dolore. Ecco, appunto. Le fa male il polpaccio, Nainggolan? Si, anche se molto meno rispetto alla scorsa domenica, però c’è la Juve, la nemica amatissima (odiatissima), quindi il dolore o il doloretto si sopporta. Si deve sopportare. Sono quelle sfide che mica si lasciano scorrere così. Vanno prese, vissute, godute. Non c’è una festa particolare per la Roma, anzi c’è n’è una da evitare, quella della Juventus, che all’Olimpico potrebbe festeggiare il sesto scudetto consecutivo. C’è, invece, una vittoria doverosa per la Roma, che ha bisogno di tenere a distanza il Napoli, impegnato con il Torino domani pomeriggio. Nainggolan odia la Juve, per quello vuole batterla sempre, per quello va oltre il dolore pur di affrontarla. Per quello non si nasconde.

FIN DA BAMBINO Radja è un ragazzo sincero, non ha mai nascosto le sue antipatie per la Juve e per gli juventini, con cui litiga spessissimo via social, arrivando fino ai reciproci insulti, figli a questo punto, di reciproca antipatia. In carriera, Radja ha affrontato per 13 volte la Juventus: 8 sconfitte, 3 pareggi e 2 successi e zero gol segnati. Ecco, domenica ci vorrebbe il terzo successo, per legare il nome della Roma alla Champions League, senza passare dal preliminare. E pensare che Sabatini lo prese per la Roma strappandolo proprio alla Juve e oggi capiamo che non è stato poi così complicato strapparlo ai bianconeri, visto come la pensa il Ninja. Quindi, il pericolo che Nainggolan emuli l’amico Pjanic non c’è. «Ho rifiutato offerte importanti, potevo andare via, tanto che me ne fregava degli insulti. Ho rifiutato le loro proposte. Mi volevano e io non accettavo. Non mi vedo con i colori della Juve addosso. Le sono contro da quando sono nato. Anche quando ero a Cagliari odiavo la Juve a prescindere. Io allo Stadium, con la maglia del Cagliari, non ho mai perso. Avrei dato i cogl per batterli quando ero a Cagliari. Li odio perché vincono sempre per un rigore o per una punizione Sono venuto alla Roma anche perché volevo vincere qualcosa proprio contro la Juve», Raja dixit, tempo fa. Invece oggi, al match program del club, posa l’ascia di guerra. «La Juve forse è la squadra più forte d’Europa, batterla avrebbe un grande valore. Ma non sarà semplice. Il gol? Sarebbe una soddisfazione personale, ma conta quella di squadra, ovvero vincere. E’ una sfida decisiva. Io tifoso della Roma? Mi affeziono alle piazze nelle quali gioco: vivere in questo modo per me è eccezionale, mi piace e sono felice di stare qui».

LO SCHIERAMENTO Per ora il piano è fallito: lo scudetto l’ha sempre vinto la Juventus e anche quest’anno, domenica o quella dopo, ma sarà così. Nainggolan ha conosciuto a fine stagione il suo primo infortunio. In campionato ha saltato solo l’andata con il Crotone e ha un solo minuto in campo con l’Inter all’Olimpico: 33 volte nell’undici iniziale, 1 volta è subentrato, in panchina una, squalificato: 0, Infortunato, appunto, 0. Nainggolan poteva farsi trovare più fresco all’appuntamento ma non è stato possibile, è già tanto che non dovrà saltarlo. Spalletti, senza Dzeko e con lui recuperato, potrà riproporre lo schieramento offensivo della passata stagione: il Ninja incursore alle spalle del tridente leggero, El Shaarawy, Salah e Perotti, pure quest’ultimo ha recuperato di slancio. Mancherà lo squalificato Strootman, un altro «io mai alla Juventus». Kevin, come a Milano, verrà sostituito da Paredes, che agirà al fianco di De Rossi.

TOTTI SOLD OUT Lo stadio è pieno e la curva Sud è per noi, si cantava qualche anno fa. E ora come allora uno stadio pieno lo vedremo, il 28 maggio, giorno dei saluti alla stagione della Roma e alla carriera di Totti. Sold out, fine dei biglietti. Zero posti liberi per Roma-Genoa, nemmeno in piedi. In tanti volevano lo stadio pieno e ora si accusa chi ha fatto la fila per prendere il biglietto di essere un tottista e non un romanista. C’è ancora disponibilità di tagliandi per Roma-Juve. Tottisti e romanisti, accorrete, perché vedrete un Nainggolan con il dente avvelenato. Ma occhio, potreste essere tacciati di essere troppo nainggolannisti.

(Il Messaggero – A. Angeloni)



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