AS ROMA NEWS LEGA SERIE A DE SIERVO MOURINHO – Il lunedì dei bilanci è stato animato da un’insolita uscita dell’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, evidentemente infastidito dalle esternazioni sarcastiche sul calendario pronunciate da José Mourinho a San Siro, scrive il Corriere dello Sport.
«Stimo Mourinho per quello che fa per la Roma e per il calcio, ma le sue dichiarazioni sono suonate come un alibi – ha detto De Siervo ai microfoni de “La politica nel pallone” su Gr Parlamento –, il tema doveva essere gestito meglio. Dobbiamo considerare che esistono giorni e orari in cui c’è il picco di ascolti televisivi. Basti pensare che il Barcellona ha giocato il Clasico domenica alle 16 dopo essere sceso in campo in Champions tre giorni prima».
Andiamo per ordine. Mourinho aveva parlato di «regalo della Lega» a proposito di una partita che è stata giocata di domenica alle 18, meno di 72 ore dopo l’impegno in Europa League della Roma contro lo Slavia Praga. A nessuno, neanche ovviamente al gm Tiago Pinto, era sfuggita la differenza rispetto all’Inter, che invece si era esibita il martedì in Champions contro il Salisburgo. Il problema per la Roma si riproporrà la settimana prossima, nelle stesse modalità, tra Praga e derby, quando però la Lega non ha potuto accettare il posticipo al lunedì per via degli impegni delle nazionali.
Due giorni di riposo supplementare in una partita che può essere decisa dai dettagli – vedi il gol di Thuram al minuto 81 – sono certamente un elemento significativo, tanto più che Atalanta e Fiorentina hanno usufruito di un trattamento diverso: sono tornate in campo ieri sera, utilizzando una settimana senza impegni agonistici. Non è la stessa cosa, 24 ore in più sono tante per la rigenerazione di un atleta, anche se occorre rimarcare il solito concetto: sono le televisioni a indicare anticipi e posticipi, a seconda dell’audience attesa.
Ma siamo proprio sicuri che Inter-Roma fosse stata giocata di lunedì sera avrebbe raccolto meno spettatori rispetto a domenica alle 18? Tornando comunque a De Siervo: appare poco convincente il paragone con il Barcellona, tra l’altro battuto in casa sabato dal Madrid di Bellingham. Perché Ancelotti aveva giocato martedì, quindi con “solo” un giorno di vantaggio e non due, per giunta in trasferta a Braga, mentre il Barça aveva battuto il mercoledì lo Shakhtar nella sede provvisoria del Montuijc.
Nel merito l’intervento dell’a.d. De Siervo è almeno discutibile. Ma la questione più strana è formale, non sostanziale: è opportuno che l’a.d. della Lega, per definizione super partes, risponda pubblicamente a un allenatore accusandolo di cercare alibi per una sconfitta? E’ questo l’aspetto che a Trigoria, discretamente ma non troppo, non è piaciuto affatto. La Roma non ha voluto (per ora) replicare con un comunicato ma ha fatto trapelare la sua irritazione per la vicenda, che era stata espressa proprio attraverso i canali del club domenica sera quando Mourinho, squalificato, aveva preferito non effettuare il consueto giro delle interviste.
Ma attenzione: c’è un altro tema che Mourinho ha evidenziato, cioè le ammonizioni «scelte» decise dall’arbitro Maresca durante la partita contro l’Inter. L’argomento è scivoloso e potrebbe essere considerato “lesivo” dalla giustizia sportiva, codice alla mano. Dopo tre giornate saltate per motivi disciplinari in campionato, due delle quali scontate per le accuse a Chiffi a Monza, Mourinho rischia un altro deferimento: oggi non sarà sospeso dal giudice sportivo, che si esprime su ciò che è accaduto all’interno del recinto, ma la procura federale sta valutando l’apertura di un fascicolo.
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