Alessandro Florenzi

(Gazzetta dello Sport – D. Stoppini) Ctrl Alt Canc, che poi tradotto in italiano sarebbe un «come non detto». Il fu Dani Alves per imposizione divina – pardon, di direttore sportivo – è di nuovo qui a rimettersi a disposizione. Per i traslochi chiamare Alessandro Florenzi, consulente esterno della Roma, ma talmente dentro le cose di Trigoria che quando c’è un problema viene naturale pensare a lui come soluzione. Quel vestito da terzino che Rudi Garcia gli cucì addosso, che spinse Walter Sabatini ad accostarlo al brasiliano ex Barcellona e Juve, è ora pronto a finire nuovamente piegato nell’armadio. Florenzi alto, alto a destra, se le cose di mercato s’incastrano come Monchi ha immaginato: così la Roma pensa di risolvere i suoi guai, di oliare un meccanismo che s’è bloccato e fino in fondo nessuno sa ancora il perché.

QUEL KARSDORP… – Storia curiosa, il destino a scherzare con un calciatore che da qualche tempo ormai s’era convinto… delle sue convinzioni. Perché se oggi a Florenzichiedi quale ruolo preferisca, lui risponde quello di laterale difensivo. All’inizio fu una scelta di convenienza: per la Roma, che lottava con il fantasma di Maicon, e per il giocatore stesso, che vedeva davanti a lui in quella posizione una strada spianata per la Nazionale. Al netto di qualche nervosismo del tipo «non so più quale sia il mio ruolo, sono confuso, sono il primo dei tappabuchi». Un terzino per tutti, da Garcia a Spalletti fino a Di Francesco, che qualche settimana fa svelò: «Ho capito qual è il suo ruolo ideale, ma non lo dico perché rischio di fare una figuraccia». L’allenatore sapeva che prima o dopo sarebbe nuovamente ricorso alla bacchetta magica, a un cambio di posizione. La realtà è che l’infortunio di Karsdorp ha frenato un processo che lo stesso Di Francesco aveva avviato, quando ancora non era arrivato l’inverno. Contro il Milan e il Napoli – era ottobre – Florenzi vide il campo da esterno offensivo. E a Milano contro i rossoneri andò pure a segno.

LA STRATEGIA – Non è un dettaglio, può essere il motivo di un cambio di rotta. Perché la familiarità con la porta è ingrediente che a questa Roma manca, perché se su 28 partite in carriera in Serie A da esterno offensivo segni 7 gol non può essere un caso, perché in assoluto 25 reti con la maglia della Roma non sarebbero numeri banali neppure per un trequartista. E allora c’è da capire Monchi, che in questi giorni sta provando a piazzare Bruno Peres per trovare un altro esterno difensivo affidabile, così da spedire il jolly a fare il jolly in area avversaria. Magari Florenzi sarà costretto nuovamente a cambiare idea. Ma aiutare la Roma vuol dire aiutare se stesso. E accelerare quel processo che lo porterà a rinnovare con la Roma a oltre tre milioni di euro a stagione. Confuso e felice.



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