(Il Tempo – E. Menghi) La Roma formato trasferta è da record. Il quarto successo consecutivo lontano dall’Olimpico fa salire a nove il numero di vittorie nel campionato a zaino in spalla dei giallorossi, per un totale di 31 punti in 14 partite. La media fa 2,21 ed è la migliore di sempre. Né lo Spalletti della passata stagione, 12 trionfi su 19 gare, né il Capello dello scudetto, 10 su 17, vantano un dato del genere, perché entrambi si sono fermati a 2. Il ritocco in positivo dopo la virgola è opera di Di Francesco, che ha davanti 4 appuntamenti in giro per l’Italia più un derby da «ospite» per provare a chiudere la stagione con questo score, diventando il miglior allenatore da trasferta della storia romanista: dopo la sosta si riparte da Bologna, poi c’è il derby in casa Lazio, una visita a Ferrara dalla Spal capace di bloccare la Juventus, a maggio si parte per Cagliari e, dulcis in fundo, il «suo» Sassuolo.

Non esattamente un cammino privo di ostacoli, ma la Roma si fa grande quando si veste da «ospite» e puntare al record non sembra affatto una mission impossible. Se le vincesse tutte, arriverebbe a quota 42 punti, ma ne basterebbero 39 al tecnico pescarese per fare meglio dei predecessori. Al momento i giallorossi hanno perso solo allo Stadium di Torino, un tabù resistente, mentre sono 4 i pareggi lontano dalla capitale. Un unico segno X all’Olimpico, invece, 9 vittorie anche in questo caso ma sulle 15 gare interne pesano tantissimo i 5 ko. La classifica casalinga vede la Roma al 5° posto, distante dal suo obiettivo che grazie alle trasferte (quasi) perfette può continuare ad inseguire. Juventus e Napoli viaggiano ad un ritmo impressionante a prescindere da dove giochino e, infatti, anche nella graduatoria dedicata alle sfide esterne sono davanti a tutti (38 punti e 12 vittorie a testa) e la squadra di Di Francesco è in questo caso terza. «Da Crotone passa la Champions del futuro», diceva a ragione l’allenatore alla vigilia e i tre punti raccolti con l’ennesima prova di forza lontano dalle mura amiche si sono infatti rivelati fondamentali.

«Vincere qui non era facile, affrontavamo una squadra in salute. Abbiamo sofferto un pochino anche per colpa del vento e del campo poco bagnato su cui la palla non scorreva bene, ma abbiamo dimostrato maturità: stiamo crescendo», è il parere del tecnico a giochi fatti. Qualche rischio di troppo c’è stato, ma ci ha pensato super Alisson: «Con lo Shakhtar lo abbiamo fatto riposare, a Crotone almeno una parata doveva farla altrimenti si stufa. L’interesse del Real Madrid? Mi piace guardare avanti, ma non così tanto: di mercato non voglio parlare». Lo fa per lui Monchi: «Il nostro portiere è felice qui e noi siamo felici di averlo. Tutto quello che esce sulla stampa a volte non è la realtà, non sappiamo di interessamenti o altro». Il piano estivo abbozzato dal diesse e da Pallottaprevede la permanenza del brasiliano, ma blindarlo non sarà facile se continua, per fortuna della Roma, a fare il fenomeno. Non a caso anche i poco umili quotidiani spagnoli hanno scritto del muro Alisson con cui dovranno vedersela Messi e compagni: sono 17 i «clean sheet» stagionali, dei 13 in Serie A ben 8 sono arrivati in trasferta. Il formato migliore della Roma, dalla porta in su.



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