Due snodi, tre passaggi. La Roma si prepara al mercato a tappe. Sabatini dovrà mettere a frutto tutta la sua abile esperienza per risolvere i problemi della squadra prima del playoff di Champions League e poi eventualmente rinforzarla, con i soldi derivati dalla qualificazione al tabellone principale, per renderla competitiva in Italia e in Europa. Cominciata con la dolorosa cessione di Pjanic alla Juventus, la campagna trasferimenti della Roma dovrà tenere conto per un’altra settimana della scure del fair play finanziario. Potrà poi sprigionarsi con una serie di operazioni in entrata. Ma fino alla fine di agosto, è difficile che a Trigoria entrino giocatori di livello top: per quelli serve la Champions.

FINO A GIOVEDI’ 30 BISOGNA SOLO VENDERE – Mancano tre giorni al 30 giugno, la data fatidica per i bilanci delle società per azioni: lì si chiude la stagione finanziaria, rien ne va plus, bisogna far quadrare i conti. Vale per qualunque azienda, è ancora peggio per la Roma che ha già patteggiato con l’Uefa una serie di sanzioni (anche pecuniarie) per le imperfezioni e gli squilibri nel rapporto fatturato/costi. Per evitare l’inasprimento delle punizioni, che nell’immediato potrebbero provocare una nuova multa abbinata all’impossibilità di inserire nella lista europea nuovi calciatori, Sabatini deve perfezionare alcune cessioni che gli consentiranno di rimettersi in regola: il più è stato fatto incamerando i 32 milioni di Pjanic, che ha deluso i tifosi della Roma ma ha alleggerito le preoccupazioni dell’amministrazione di Trigoria, ora si cercano altri milioni qua e là. Nelle prossime ore, per questo, verrà definito il trasferimento in prestito di Iago Falque (al Torino, un milione), Doumbia (al Basilea) e la partenza definitiva di Adem Ljajic, destinato al Torino per circa 6 milioni di euro. La Roma ha ricevuto proposte anche per Iturbe, Paredes e Sanabria ma per il momento non la ha ritenute convenienti e le ha respinte. In sospeso infine il futuro di Dzeko, che orienterà i movimenti sugli attaccanti.

PRIMA DEL PRELIMINARE ARRIVANO I RITOCCHI – La Roma ha già in pugno diversi calciatori da ufficializzare a partire da venerdì. Il primo è il portiere Alisson, costato 7,5 milioni: operazione chiusa da sette mesi con l’Internacional di Porto Alegre ma mai annunciata. Il secondo è il terzino mancino portoghese Mario Rui, valutato 9 milioni tra prestito e obbligo di riscatto con l’Empoli. Anche questo affare dovrebbe essere comunicato il primo luglio. E’ della Roma anche il giovane mancino senegalese Seck, preso a parametro zero dopo i trascorsi da Primavera della Lazio. Per il resto, la Roma si concentrerà sui rinforzi difensivi (un centrale e un terzino destro) e sul sostituto di Pjanic a centrocampo. Dando per scontata la conferma di Nainggolan e Manolas, ai quali verrà ritoccato lo stipendio. L’altro fronte caldo sul mese di luglio riguarda l’altro portiere, Szczesny, che Spalletti vorrebbe avere ancora a disposizione. Finora l’accordo con l’Arsenal per il rinnovo del prestito non è stato trovato. La Roma spera di convincere Wenger. Nel frattempo Szczesny si sta curando dall’infortunio riportato all’Europeo e due giorni fa, dopo la qualificazione della Polonia, è stato protagonista di un episodio curioso: di fronte al lancio di bottigliette dei tifosi svizzeri ha reagito sorridendo e bevendo il contenuto di una delle bottiglie stesse. «Non c’era alcol, eh» ha poi precisato.

IN CASO DI CHAMPIONS ECCO DUE ACQUISTI TOP – Il 5 agosto, giorno in cui tornerà dalla tournée nordamericana, la Roma conoscerà l’avversario e il calendario del playoff di Champions League: andata il 16 o il 17 agosto, ritorno il 23 o il 24 agosto, dunque a cavallo del debutto in campionato che sarà sicuramente all’Olimpico. In base al risultato del turno preliminare, incrociando le dita per evitare il City di Guardiola, Sabatini ragionerà sulle operazioni di fine mercato. In caso di retrocessione in Europa League, la Roma manterrà più o meno lo stesso telaio. Se invece la squadra partecipasse alla Champions, per il terzo anno consecutivo, Sabatini potrebbe alzare l’asticella delle pretese. Nelle ultime due stagioni la Roma ha rimpinguato di un terzo il fatturato proprio grazie all’Europa dei grandi, con l’ulteriore gratificazione economica generata dall’eliminazione di Napoli (2014) e Lazio (2015) dal playoff, che ha aumentato il bottino a disposizione delle squadre italiane. La Roma ha incassato dunque una media di 60 milioni nelle ultime due edizioni. Stavolta, con tre squadre (Juve e Napoli già sicure), la fetta di torta sarebbe inferiore ma comunque sfiorerebbe quota 50. Da qui la possibilità di comprare almeno due giocatori importanti per accrescere il tasso di qualità della rosa.

(Corriere dello Sport – R. Maida)



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