Nicolò Zaniolo

ULTIME NOTIZIE AS ROMA MONTECATINI ZANIOLO – Quarantacinque minuti, un gol segnato su calcio di rigore, un assist per Diawara e la fascia di capitano ben salda al braccio. Il Risorgimento di Nicolò Zaniolo ha preso il via così, ieri pomeriggio, al Campo Testaccio di Trigoria. Di fronte il Montecatini (Eccellenza toscana), che si è prestato a fare da sparring partner alla prima Roma di Mourinho (10-0 il risultato finale a favore dei giallorossi), scrive La Gazzetta dello Sport.

Una Roma «invisibile», con la partita chiusa alla stampa e senza immagini televisive. Il ritorno di Zaniolo probabilmente avrebbe meritato un palcoscenico diverso, ma quel che conta davvero è che Nicolò sia tornato davvero lui. Perché qui 45 minuti lì – quelli del secondo tempo – alla fine ci hanno detto proprio questo. Chiaramente nelle valutazioni bisogna valutare anche il valore degli avversari, ma com’è che si dice: chi ben comincia…

Mourinho così ha deciso di mandare in campo Zaniolo ad inizio ripresa, schierandolo largo a destra nel 4-2-3-1 con cui sta plasmando la sua Roma. E Nicolò ci ha messo tutto quello che aveva e che ha accumulato in questi 311 giorni di stop forzato: voglia, rabbia, entusiasmo e motivazioni massimali. Ha giocato 45 minuti molto buoni, non ha avuto paura di andare sul contrasto, in un paio di circostanze è entrato anche in scivolata.

Insomma, il timore delle tenuta di quel ginocchio sinistro che ha fatto crac lo scorso 7 settembre sembra solo un lontano ricordo. «Che bella giornata», è stato il suo commento post-gara sui social, con tanto di cuoricini giallorossi. E anche fisicamente e atleticamente Nicolò è sembrato subito in palla, non come uno che non gioca una partita ufficiale da oltre dieci mesi. Merito di tutto il lavoro svolto quest’estate, prima a Roma e poi a Pontremoli, alle porte di La Spezia, a casa sua. Ed il premio è arrivato con il gol segnato su calcio di rigore (per il 7-0, con tanto di applausi dei Friedkin, lì ad assistere al match) e con l’assist regalato a Diawara, per il 9-0 messa a segno dal guineano.

Detto delle assenze forzate di Dzeko (affaticamento), El Shaarawy, Karsdorp, Pellegrini e Veretout, il 10-0 finale è stato equamente diviso tra i due tempi: cinque gol messi a segno per ogni frazione di gioco. Il primo marcatore della stagione giallorossa è stato Carles Perez, a segno su assist di Calafiori (che poi ha segnato anche il 4-0 e che è stato sostituito nel primo tempo, da accertare la motivazione fisica).

Anche se il mattatore assoluto è stato in realtà lo spagnolo Borja Mayoral, autore di tre gol e mezzo, considerando che il 5-0 è una sfortunata autorete di Santi, con il pallone che ha prima ha sbattuto sul palo e poi sulla gamba del portiere del Montecatini. A segno per i giallorossi anche Mancini (capitano nei primi 45’) e Zalewski. E proprio l’italopolacco si è messo in mostra bene, oltre ad essere l’unico rimasto in campo per tutta la partita, al pari di Borja Mayoral.

Il modulo di base della Roma dovrebbe essere quindi proprio il 4—2-3-1. Al centro della difesa ieri le coppie schierate sono state Mancini-Kumbulla nel primo tempo e Smalling-Ibanez nella ripresa, con Tripi e Reynolds che si sono alteranti a destra e Calafiori e Feratovic a sinistra. In mediana invece prima la coppia Villar-Bove e poi quella Diawara-Darboe, con un centrocampista che tende sempre a restare e uno ad accompagnare la manovra, provando ad inserirsi.

Davanti il tridente offensivo, che nei primi 45’ ha visto Perez, Mkhitaryan e Zalewski, mentre nella ripresa Zaniolo, Zalewski e Ciervo (con Mayoral punta fissa). Insomma, una Roma che punta anche ad una manovra avvolgente, con gli esterni di difesa che spingono. La replica domenica con la Ternana. Sempre a porte chiuse.



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