La Roma ha bisogno di abbattere il Cagliari, e farlo con una prestazione convincente. La sconfitta contro il Porto brucia ancora tanto. Non si attendono altri scherzi. Perché una botta si assorbe, due nella stessa settimana possono far scaturire danni incontrollabili nella testa dei giocatori. Ecco perché stasera, al Sant’Elia, sarà una prova di appello vera, un esame, di quello che non si può, né deve, sbagliare.
Il Cagliari e le ultime 72 ore di mercato dovranno fare chiarezza sulla reale dimensione della Roma, costruita per passare il turno in Champions (scommessa persa) e per battagliare in campionato contro la Juventus, con il Napoli e ora, sulla carta, anche con l’Inter alla luce dei botti di mercato spiegati alla Uefa. Spalletti capirà se la rosa a sua disposizione sia sufficiente per gli impegni/obiettivi da portare avanti.
La partita prima della sosta è sempre piena di insidie. Perché in caso di non successo, lo strascico di malumore sarebbe inevitabilmente più lungo. I quindici giorni senza campionato consentiranno a tanti calciatori di staccare la spina, tranne per i nazionali. Torna Vermaelen al centro della difesa; c’è Bruno Peres e a De Rossi, molto probabilmente, verrà concessa un’altra chance. Torna a disposizione Florenzi, che troverà posto sulla fascia oppure più avanti, nel tridente o come incursore di centrocampo. El Shaarawy spera di tornare a giocare, anche perché quest’inizio così e così gli ha fatto perdere momentaneamente la Nazionale. Dubbi sulla presenza di Dzeko, c’è aria di tridente senza il vero nove. Alisson continua a sperare ma l’impressione è che il brasiliano possa diventare in pianta stabile il portiere di coppa.
(Il Messaggero – A. Angeloni)
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