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Rassegna stampa

La Roma a fondo: Mourinho-Friedkin, mai così lontani. E Lukaku fatica

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AS ROMA NEWS MOURINHO FRIEDKIN – Potrebbe essere davvero l’inizio della fine. Perché se è vero che la gente giallorossa anche mercoledì sera si è stretta intorno al suo principale condottiero, è anche vero che alla fine i fischi sono stati sonori. Per tutti e anche per lui, per José Mourinho, che fino ad oggi era uscito sempre «immacolato» dallo stadio Olimpico. E ieri, tra l’altro, su X (il vecchio Twitter) per la prima volta da tre anni a questa parte è diventato di tendenza l’hashtag #mourinhoout. Per tutta la giornata, da mattina a sera, scrive La Gazzetta dello Sport.

Insomma, il derby potrebbe aver lasciato degli strascichi definitivi, soprattutto sul futuro del club a livello di conduzione tecnica. I Friedkin non parlano, ma nel loro cronico mutismo c’è anche la mancanza di dialogo con il proprio allenatore. Non su tutto, ovviamente, ma sulla questione del contratto sì.

Come ammesso di recente anche dallo stesso Mourinho: «Parliamo tanto, quasi tutti i giorni, ma mai di contratto e di futuro». E allora è anche per questo che la sconfitta di mercoledì (con la conseguente eliminazione dalla Coppa Italia, la terza consecutiva ai quarti di finale) può lasciare ferite inguaribili, perché la proprietà giallorossa ha già fatto sapere che per parlare del rinnovo del contratto di Mourinho aspetta di valutare i risultati. E quello dell’altro ieri, è chiaro, non aiuta.

La deadline dovrebbe essere metà febbraio, il playoff di Europa League (il 15 febbraio a Rotterdam, il 22 a Roma) in tal senso può essere indicativo. In quel momento i Friedkin vorranno capire in che posizione si troverà la Roma in campionato (oggi la classifica dice un -8 rispetto allo scorso campionato, ma soprattutto un girone d’andata che non era così brutto dal 2004/05, l’anno dei quattro allenatori).

E, ovviamente, vedere se la Roma sarà in grado di andare ancora avanti in Europa, in quello che è stato il suo giardino magico nei primi due anni mourinhani. Ma, è ovvio, anche Mou (da ieri il via alle riprese del suo docufilm su Netflix) non aspetterà oltre, dopo aver teso la mano già più volte ai Friedkin, dichiarandosi disponibile a restare ancora nella Capitale (il che di per sé sarebbe già una notizia, visto che i cicli di Mou non sono mai andati oltre i tre anni tranne il primo Chelsea).

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Ma se la situazione di Mou è ancora in alto mare e nebulosa, c’è da scrivere anche il futuro di Lukaku. Legato, ovviamente, a doppio filo alla possibilità che la Roma entri nella prossima Champions, senza gli introiti della quale la Roma non sarebbe mai in grado di spendere i 43 milioni di euro (pari a 37 milioni di sterline) che il Chelsea ha già ufficializzato come prezzo di cessione del centravanti belga a giugno prossimo.

Ma quale Lukaku, poi? Quello visto anche mercoledì nel derby è un giocatore stanco, affaticato, mai in grado di cambiare volto alla partita (e in effetti anche poco e male servito, a sua parziale discolpa). Di certo c’è che quando quest’anno sono arrivati i top match, Big Rom ha quasi sempre bucato. Era già successo nell’altro derby, quello di campionato del 12 novembre, ma è accaduto anche nelle sconfitte incassate in casa di Inter e Juve, dove in entrambe le situazioni Lukaku era stato il peggiore in campo. Di fatto, quando la Roma si è ritrovata di fronte le grandi, Romelu ha centrato la partita solo contro Napoli e Fiorentina, segnando in entrambi le occasioni (anche se contro i viola la prestazione è stata macchiata dal primo cartellino rosso che gli ha fatto saltare la trasferta di Bologna).

È evidente, dunque, come lo stesso Lukaku abbia bisogno di riposare un po’, visto che la sua condizione fisico-atletica non sembra essere la stessa di un paio di mesi fa. Del resto il centravanti belga non ha saltato mai una partita per scelta tecnica, giocando praticamente tutte le sfide da quando è arrivato alla Roma (tranne quella con il Milan, quando era appena sbarcato nella Capitale e dove è subentrato, e quella di Bologna, dove invece era out per squalifica).

Mourinho ha sempre detto che Big Rom ha bisogno di giocare per rendere, di mettere sempre minuti nelle gambe per tenere la forma. Negli ultimi tempi, però, la sua corsa sembra meno fluida e i suoi muscoli non riescono più a sprigionare la potenza di prima, anche negli uno contro uno con i difensori avversari. E allora dov’è il problema? Che di occasioni per poter far riposare Lukaku non ce ne sono, vista la necessità di far gol e vincere le prossime partite.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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