Dan e Ryan Friedkin

AS ROMA NEWS FRIEDKIN MOURINHO – Ci sono 542 milioni di motivi per cui la nuova Roma potrebbe piantare le proprie radici negli Stati Uniti. Tanti quanti sono i milioni di euro che la famiglia Friedkin ha speso finora prima per acquistare (199 milioni) e poi per investire nel club giallorosso (343 milioni), scrive La Gazzetta dello Sport.

Denaro vero, versato quasi mensilmente dall’agosto del 2020, quando i magnati americani hanno deciso ufficialmente di varcare l’Atlantico per giocare una nuova scommessa. E se il calcio è uno show, con queste premesse è comprensibile che Dan e Ryan Friedkin intendano finalmente mostrare la loro “creatura” nel salotto buono dello spettacolo, cioè a Los Angeles, dove la collina in cui campeggia la scritta Hollywood è entrata nell’immaginario di tutto il mondo.

È questa la sede, infatti, in cui la Roma potrebbe svolgere il prossimo ritiro estivo, magari punteggiato da una serie di amichevoli utili sia allo sviluppo della squadra che ai conti. Tra l’altro, difficile dimenticare che nel business dei Friedkin c’è anche il cinema, e con la loro casa di produzione e distribuzione Neon sono stati candidati anche a una decina di Oscar, vinto due anni fa col film «Parasite» del regista sudcoreano Bong Joon-Ho.

Inutile dire che José Mourinho sarebbe d’accordo su un programma del genere. Già nel 2009, ai tempi dell’Inter, la cavalcata della seconda stagione, quella che portò al Triplete, era cominciata proprio in California. Non sorprende, perciò, che anche in altre occasioni l’allenatore portoghese abbia scelto di ripercorrere le stesse orme.

Così la Roma sarebbe la quinta squadra da lui allenata a svolgere una parte della preparazione estiva nelle strutture di Ucla, la prestigiosa università di Los Angeles, nel quartiere elegante di Westwood. Mourinho, infatti, aveva portato in quella sede anche Inter, Real Madrid, Chelsea e Manchester United, alloggiando nell’hotel preferito di Mourinho, il “Montage” a Beverly Hills. La sua, tra l’altro, è una scelta che viene da lontano. «Nel campus di Ucla abbiamo tutto – aveva spiegato in una intervista di qualche anno fa -. Attrezzature e organizzazione sono perfette. Dal 2004, la prima volta in cui sono venuto, sto ancora aspettando il primo errore che mi faccia cambiare idea».

Tutto deciso, quindi? Non proprio. Le variabili sono almeno tre. La prima, al solito, riguarda l’andamento della pandemia di Covid. Si spera che in estate le cose volgano al meglio e quindi tante restrizioni possano venire ulteriormente allentate, ma resta l’altra incognita riguardante gli eventuali (o meno) preliminari delle coppe europee da giocare. Come dire che la posizione in campionato avrà il suo peso.

Infine (ma solo come collocazione) c’è la questione costi. Per una trasferta del genere la Roma – con tutti gli uomini e le attrezzature che dovrebbe muovere – verrebbe a spendere circa un milione di euro. Per questo si sta già lavorando per trovare amichevoli di livello da vendere nel migliore dei modi, ma in questo momento storico, come si può immaginare, il calcio italiano tira meno di una volta e quindi bisognerà riflettere bene.

In ogni caso, a un club come la Roma le offerte non mancano. In Austria, infatti, sono diverse le località che ospiterebbero gratuitamente la squadra giallorossa, con un contorno adeguato di amichevoli. Morale: la scelta toccherà ai Friedkin. Anche se il cuore, inutile nasconderlo, batte già per la California.



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