Avanti adagio, perché la montagna da scalare è alta vista da vicino. Quando sei lontano gli ostacoli quasi non li vedi, specie se gli amici ti invitano a buttarti nell’impresa. La Roma e Thomas Vermaelen oggi sono messi così. Con una postilla decisiva: Walter Sabatini s’è messo in testa di affrontarla, quella montagna. E la scalata, nonostante tutto, procede bene. Il centrale belga del Barcellona è l’obiettivo numero uno per completare la difesa, questo s’è capito da tempo. I segnali sono positivi. E vanno interpretati. Per dire: non vuol dire niente il fatto che Vermaelen non abbia partecipato ieri all’amichevole di Stoccolma con il Leicester. Il difensore è tornato dalle vacanze post Europeo giusto due giorni fa e ieri era impegnato (come Piquè, Iniesta e Jordi Alba, tra gli altri) nei test medici di inizio stagione. Il segnale vero è un altro. È il via libera sostanziale di Luis Enrique alla cessione. Come pure l’apertura lasciata filtrare negli ultimi giorni dal Barcellona alla possibilità che Vermaelen parta in prestito.
IL PRESSING – È qui che c’è ancora da arrampicarsi. Perché i primi approcci indiretti e non ancora ufficiali della Roma – prima il prestito secco, poi quello con diritto di riscatto a 10 milioni – non sono andati a segno, perché il Barcellona pretende una cessione definitiva oppure un obbligo di riscatto. Il direttivo catalano vuole garantirsi una cifra sicura dall’addio del belga, che con il buon Europeo giocato ha rivitalizzato l’interesse di diversi club europei, Arsenal e West Ham su tutti. La quadratura può trovarsi a metà strada. Serve un po’ di pazienza per portare il Barcellona a ragionare su basi più basse, ancora qualche giorno, ma meno di una settimana. E una piattaforma di accordo può essere fissata su un prestito con obbligo di riscatto fissato a 8 milioni, per una valutazione complessiva inferiore ai 10 milioni. Quando le parti si troveranno su questi numeri, l’affare si chiuderà. Intanto la Roma ha incassato la disponibilità del giocatore, pronto a ridursi l’ingaggio alto (4 milioni). Magari anche grazie al pressing del compagno di nazionale, Radja Nainggolan, che da Montreal ha ufficializzato le telefonate all’amico: «Sì, l’ho sentito, gli ho chiesto se era disponibile a venire alla Roma e lui mi ha detto che avrebbe preso in considerazione la possibilità. Poi le scelte le fa lui, non io».
NACHO STOP – Vermaelen in pole position, allora. E di conseguenza la pista Nacho viene messa in stand-by. La Roma ha registrato la nuova apertura del Real Madrid alla trattativa, ma per il momento non affonda perché concentrata su un altro versante. Lo spagnolo tornerebbe in corsa solo di fronte al naufragio della trattativa Vermaelen. Da non escludere che Sabatini tenga in caldo anche una terza pista. Spalletti aspetta, la Roma sta cambiando faccia in difesa come richiesto dall’allenatore. Ieri, intanto, è stato ufficializzato l’acquisto di Federico Fazio: prestito oneroso da 1,2 milioni di euro e riscatto legato alle presenze a 3,2 milioni, per l’argentino contratto triennale con opzione per un quarto anno. Oggi sbarcherà Szczesny: il prestito dall’Arsenal è secco, l’ingaggio interamente pagato dalla Roma.
MANOVRE… SPAGNOLE – Il resto è una mossa indiretta. Il giovane Ponce va in prestito al Granada. E l’operazione è stata condotta dall’agente di Borja Valero. Un segnale, o una conferma dei contatti tra la Roma e il viola: l’operazione è complicata, ma in caso di accesso ai gironi Champions può partire l’affondo. Per lui, per Hakim Ziyech (Twente) e per un terzino destro. Ma queste sono altre montagne, ancora lontane.
(Gazzetta dello Sport – D. Stoppini)
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