Roma-Lecce 4-1

AS ROMA NEWS LECCE – Se dicembre deve spiegare cos’è la Roma, come sosteneva Claudio Ranieri alla vigilia, il primo responso è che non si tratta di squadra in lotta per la salvezza. L’incrocio pericoloso e carico di oscuri presati con il Lecce viene superato di slancio con leggiadra scioltezza, scrive La Gazzetta dello Sport.

La Roma non è mai stata frenetica, frettolosa né dubbiosa di portare a casa la partita. Ed è forse l’aspetto migliore del primo successo con Ranieri in panchina, davvero il “pilot” di un nuovo e meno complicato campionato. Per la prima volta i giallorossi segnano quattro gol. E sembra paradossale, perché lo fanno senza centravanti: Dovbyk non va nemmeno in panchina, Shomurodov ci resta. Da vecchio artigiano di qualità, Sir Claudio piazza là davanti Dybala, da “vero” falso nove, anche se la prima occasione – di testa su cross di Celik dopo cinque minuti – è da centravanti autentico.

Paulo scala indietro, lega il gioco, combina nello stretto. Arriva così, già al 13′, il diagonale di Saelemaekers su filtrante di El Shaarawy, cioè i due trequartisti che aggiungono tecnica. Il rigore del pari è il primo tiro in porta del Lecce. Le sedute del dottor Ranieri però funzionano. E pure il cambio giusto. Pisilli per Saelemakers dà la scossa decisiva. Già dopo l’1-1 la Roma aveva continuato a macinare, con il giovane giallorosso diventa una produzione continua, anche se la prima occasione il 61 la spara su Falcone a porta spalancata.

Che abbia pensieri limpidi, la Roma, lo dimostra il raddoppio: il cross si può mettere in mezzo, ma solo a seguito di un piazzato, perché le torri sono ancora tutte in area. Così, dopo un corner allontanato dalla difesa leccese, El Shaarawy disegna per il tuffo di Mancini, capitano di serata. E passa la paura. Più dei tifosi che della squadra, per la verità.

In mezzo, Paredes dà ordine, copertura, anche in area, e idee in verticale. Davanti Dybala, libero di muoversi a piacimento e senza compiti ditensivi, ispira e tiene fin oltre il novantesimo. Rinfrancato pure dall’energia di Pisilli, che firma il tris a coronamento di un’azione “alla mano”: Kone recupera alto, Dybala innesca Abdulhamid e Pisilli irrompe di prima a centro area. Come? Palla a terra. Poi Niccolò completa la bella serata con una chiusura nella propria area e con l’assist finale per il poker di Kone, azione in cui si fa male Gaspar.



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