Rassegna stampa
La Roma cerca entusiasmo. Monitorata la situazione del “ticket” Paratici-Sarri
NOTIZIE AS ROMA PARATICI SARRI – Andrea Agnelli, dopo la disfatta della Juventus contro il Lione, ha parlato di «entusiasmo da ridare alla società, alla squadra e ai tifosi». E il giorno dopo ha esonerato Sarri. Restituire il sorriso al mondo giallorosso, dopo una stagione da 13 sconfitte e con tutti gli obiettivi falliti, è il primo desiderio anche di Dan Friedkin.
La situazione della Roma non è semplice, visto il rosso in bilancio e la rosa scombiccherata costruita da Petrachi e Fonseca, ma il texano è abituato alle sfide e non è tipo che si tira indietro.
Il suo modus operandi è stato simile in tutte le avventure finanziarie nelle quali si è lanciato a capofitto, anche perché in molti casi (cinema, viaggi, adesso lo sport) si trattava anche di sue passioni.
Friedkin si fida ciecamente dei suoi «uomini dei conti», a partire da Marc Watts, ma è solito affidarsi anche a un management esperto del luogo in cui ha deciso di investire. Vuole mantenere il controllo delle operazioni – per questo dirotterà a Roma il figlio Ryan – ma non è un tuttologo che vuole intervenire sempre e comunque. Conosce l’arte del comandi ma anche della delega.
In quest’ottica è pronto a seguire i consigli che gli darà Guido Fienga ma è anche deciso a investire se dovesse presentarsi un’occasione per ridare appunto entusiasmo alla piazza e non rischiare un’altra stagione deprimente, all’insegna della mediocrità. Si fa presto a scendere nelle gerarchie del campionato e passare da club stile Champions a squadra da Europa League fissa.
Così viene monitorata la situazione che si è venuta a creare alla Juventus, con l’esonero di Sarri e la posizione di Paratici che, al di là delle difese d’ufficio, resta fluida. Il d.s. è da tempo nel mirino della Roma: è la figura preferita per affrontare un mercato pieno di difficoltà. Sembrava intoccabile, alla Juventus, ma il tracollo in Champions può cambiare molto, quasi tutto, nel club bianconero. Paratici-Sarri sarebbe un «ticket» di primissimo piano per ricostruire la squadra che è arrivata quinta senza mai lottare veramente per la zona Champions.
Fonseca rimane il favorito per la panchina romanista perché il tempo che manca al prossimo campionato è pochissimo, perché ha un contratto oneroso e le casse della Roma non permettono sprechi, perché tutti sperano che abbia tratto insegnamento dagli errori di questa prima stagione in campo (vedi Siviglia, Atalanta, derby di andata, ripartenza post Covid…), sul mercato (ha voluto a tutti i costi Pau Lopez, pagato 30 milioni e ora in crisi totale) e nella gestione del gruppo (Kluivert e Under hanno perso molto valore; Pellegrini non ne ha certo guadagnato; i rapporti con Zaniolo non sono buoni; Dzeko lo ha apertamente contestato al termine di Siviglia-Roma). Il contratto del portoghese data giugno 2021, con opzione per il 2022 a favore del club. Serve di più per restare.
(Corriere della Sera – L. Valdiserri)
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