NOTIZIE AS ROMA – Strana la vita. Al tifoso che guarda con timore i debiti a bilancio evidenziati dai media (passati da 192 milioni del 2017 ai 218 del 2018), la Roma potrebbe rispondere con cifre tranquillizzanti (il fatturato è salito da 175 a 250 milioni, quindi il rapporto è migliore rispetto a un anno fa) e con certezze assolute rispetto la continuità aziendale, alla luce di certificazioni di ogni genere (Covisoc e Consob su tutte), e soprattutto della volontà scontata della proprietà di ricapitalizzare ogni volta che occorre.
Ma chi guarda il calcio giocato, in fondo, pensa anche ad altro. E allora un dato – anche economico – si evidenzia in modo particolare, cioè i circa 10 milioni investiti nel settore giovanile. Quello che produce gioielli come Lorenzo e Luca Pellegrini, per intenderci. La fascia che, solo per citare gli ultimi vent’anni, si tramanda da Totti a De Rossi e poi ancora a Florenzi e forse Pellegrini è qualcosa a cui il presidente, non sempre vicinissimo ai sentimenti della piazza, non vuole rinunciare.
E allora gli investimenti per il vivaio, intesi non solo come giocatori, non trovano mai, da parte sua, opposizione. Il responsabile del settore giovanile è Massimo Tarantino, ma la figura che tutti riconoscono come modello ed esempio per i ragazzi è quella di Bruno Conti, che adesso ha un altro ruolo nelle Academy e negli anni ha sfornato decine di talenti. In futuro anche Francesco Totti verrà coinvolto nel vivaio: a lui l’idea non dispiace, il suo nome è una garanzia per i ragazzi e per le loro famiglie.
La Roma crede tantissimo nei suoi giovani, tanto che c’è una persona dell’area comunicazione che si occupa solo del vivaio (la stessa cosa succede con la squadra femminile) e le partite vengono trasmesse live dal canale quando non ci sono le dirette su Sky. Su Roma Tv ci sono approfondimenti, stesso discorso per i social. Molte partite della Primavera e tutte quelle della femminile si giocano al Tre Fontane, che il club giallorosso ha voluto rendere lo stadio dei ragazzi proprio in omaggio a quella tradizione tanto cara ai romanisti.
Ogni formazione ha il suo allenatore, i collaboratori tecnici, un preparatore atletico e uno dei portieri, un fisioterapista e un medico. I più piccoli hanno un insegnante di tecnica, dagli Under 14 è integrato un dipartimento di perfezionamento tecnico. Le giovanili hanno campi in erba e sintetici, uno intitolato ad Agostino Di Bartolomei, e presto ne arriverà anche un altro regolamentare, il quinto, in erba naturale.
(Gazzetta dello Sport)
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