AS ROMA NEWS JURIC – Per caratteristiche fisiche e tattiche, domenica prossima, immaginiamo che Ivan Juric si sarebbe seduto più volentieri sulla panchina dell’Udinese che su quella della Roma. E non solo per i 10 punti in classifica contro 3, scrive il Corriere della Sera.
Squadra fisica, quella friulana, abituata da anni a giocare con la difesa a tre, con marcature uomo contro uomo a tutto campo e provvista della torre in attacco (Lucca o Davis, poco cambia) che ti permette di giocare palla alta e pedalare.
L’ex allenatore Mantova, Crotone, Genoa, Verona e Torino – mai sopra il nono posto in serie A – ha pochi giorni per preparare il suo esordio all’Olimpico. Figlio calcistico di Gasperini – che ha lavorato con lui al Genoa, al Palermo e all’Inter – il tecnico croato ha sempre giocato con la difesa a tre: due marcatori (Ndicka, Mancini) e un costruttore di gioco (Hermoso o Hummels).
Stupirebbe ogni altro modulo difensivo, visto che il costoso mercato della Roma non ha comunque portato un terzino destro di qualità. Quelli a disposizione sono Celik, Abdulhamid e Sangaré: una delusione prolungata, un calciatore che non ha mai giocato nemmeno una partita in Europa e un prospetto preso per la squadra Primavera.
A centrocampo, Juric privilegia calciatori di gamba e contrasto ai fini dicitori: di sicuro Koné sarà uno dei suoi pilastri. C’è molto interesse sulla prima formazione, anche se Cristante potrebbe essere l’altro titolare. Come nella scuola tedesca, che ha avuto Klopp come principale teorico, una volta persa palla non si deve scappare all’indietro ma cercare di recuperarla in avanti. Il cosiddetto «gegenpressing».
Il punto interrogativo più grande è naturalmente Paulo Dybala. Difficile, se non impossibile, inserirlo in un 3-4-3 canonico: troppo lavoro in fase di non possesso da fare sulla fascia. E allora? Confermare il 3-5-2 schierato da De Rossi contro il Genoa? Inventarsi un 3-4-2-1 con il doppio trequartista dietro a Dovbyk? Oppure fare una scelta drastica e non considerare Dybala un titolare?
Questa eventualità aprirebbe anche clamorosi sviluppi sul mercato di gennaio. Juric, amante della musica hard-rock a tutto volume, non ha paura nemmeno del diavolo: al Torino ha litigato con il presidente Cairo, con il d.s. Vagnati e con la curva Maratona. Alla quattordicesima presenza scatta il rinnovo automatico per Dybala, a cifre ancora superiori. Ci arriverà? La formazione iniziale schierata domenica contro l’Udinese sarà già un indizio.
Quale sarà l’atteggiamento del pubblico all’Olimpico? È prevista una contestazione ai Friedkin? Ci saranno striscioni di solidarietà dedicati a Daniele De Rossi? Possibile, anzi probabile. Come sempre nel calcio, però, a parlare saranno soltanto i risultati. Le prime tre di Juric saranno tutte in casa, contro Udinese, Athletic Bilbao (Europa League) e Venezia. Sfide non impossibili. Un tifoso presente ieri a Trigoria ha lanciato la parola d’ordine: «Gioca solo chi ha le palle». Vecchie maniere.
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