ULTIME NOTIZIE AS ROMA MOURINHO – Prima in classifica per differenza reti (+7 contro il +6 del Milan), la Roma si gode altri primati nelle classifiche pubblicate dalla Lega calcio: più tiri totali con 51 (secondo il Napoli con 49), più tiri nello specchio della porta con 25 (21 il Sassuolo) e più assist con 9 (8 la Lazio). Oltre ai numeri, però, c’è qualcosa di meno freddo e più «terreno» che ha già fatto innamorare i tifosi, scrive il Corriere della Sera.
Per esempio la corsa di Mourinho sotto la Sud dopo il gol di El Shaarawy («Sono ritornato bambino», ha detto l’allenatore portoghese) che ha emozionato mezzo mondo. Carletto Mazzone, diventato famoso anche per una corsa sotto la curva degli atalantini quando allenava il Brescia, ha voluto commentare sul suo profilo Instagram: «Una corsa verso i nostri tifosi bellissimi, una corsa dopo una vittoria! Una corsa da romanista!!!».
I connazionali di «Record» e «A Bola» hanno ricordato un’altra corsa di gioia: Mou allenava il Porto ed elminò il Manchester United a Old Trafford per andare poi a vincere la sua prima Champions League. Gli inglesi del Sun, ricordando i tempi del Chelsea, quando si ribattezzò The Special One hanno giocato con le parole: Special Run.
La carta vincente di Mourinho per risollevare la Roma dall’apatia in cui era caduta con la gestione di Paulo Fonseca è proprio il perfetto mix tra passione e organizzazione. Il primo gol segnato contro il Sassuolo, attraverso uno schema a palla inattiva tra Pellegrini e Cristante, è un esempio del lavoro dello staff agli ordini del portoghese.
Nella conferenza stampa della vigilia, Mou ha raccontato di aver lavorato con il suo gruppo 8 ore al giorno – martedì, mercoledì e giovedì – per preparare due video di 8 minuti per i suoi giocatori. Uno per le situazioni difensive e uno per quelle offensive, tra le quali anche lo schieramento del Sassuolo contro i calci di punizione avversari. Mou ha convinto i suoi calciatori anche a trasformarsi in attori. Rivedendo il filmato della gara, infatti, si vedono chiaramente prima Pellegrini e poi Abraham fingere a gesti una battuta lunga sul secondo palo, mentre lo schema è stato completamente diverso.
La tecnologia, del resto, fa pate del calcio moderno a 360 gradi. E in queste prime tre giornate un alleato importante per Mourinho – ma in realtà per la regolarità delle partite e del campionato – è stata la Var. Nella prima giornata, contro la Fiorentina, il primo e il secondo gol (Mkhitaryan e Veretout) erano stati annullati per fuorigioco in un primo momento ma sono stati poi assegnati dopo essere passati «alla moviola». Contro il Sassuolo, invece, due interventi della Var sono stati decisivi per annullare prima il gol di Berardi (sullo 0-0) per offside veramente millimetrico di Raspadori e poi quello di Scamacca nei minuti di recupero che avrebbe vanificato la prodezza di El Shaarawy al 91’.
Con la vittoria contro il Sassuolo, arrivata nel giorno della panchina numero 1.000 in carriera, José Mourinho ha stabilito anche un suo record personale. Non era mai riuscito ad andare oltre i quattro successi di fila nella prima stagione di tutte le squadre che ha allenato. Ci è riuscito con la Roma. Anche se è solamente un traguardo parziale e non certo un «titulo», come ama dire lui, ha la sua importanza. Partire bene in una piazza come Roma era doppiamente importante.
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