ULTIME NOTIZIE AS ROMA MOURINHO – Un vincente, non un esteta. Josè Mourinho ha sempre messo la vittoria davanti a tutto, giustamente, e non l’ha nascosto. Non si è mai appassionato alle guerre di religione calcistica né si è venduto per quello che non era. La sostanza prima di tutto: non importa che si vinca largamente o di corto muso, come gli è accaduto nelle ultime tre partite con la Roma, scrive La Gazzetta dello Sport.
La sua squadra è quella che in Serie A ha conquistato il numero più alto di successi per 1-0 (ben 5, uno in più di Juve e Spezia e uno in meno di Manchester City, Real Sociedad e Siviglia, primatisti tra i cinque campionati più importanti). Ovviamente ogni partita racconta una storia diversa anche se il risultato è lo stesso: la Roma contro l’Atalanta è stata convincente, contro il Vitesse molto fortunata.
I successi di misura possono far storcere il naso agli esteti, ma hanno il pregio di dare fiducia: trasmettono l’idea di solidità e di compattezza. Se non si possono fare due o tre gol, bisogna saper soffrire e difendere e in questo Mourinho è un maestro. Non è la prima volta che Josè vince tre partite di fila per 1-0. Gli era successo con il Real nel 2011-12 (battuti Atletico e Siviglia in Coppa del Re e Maiorca in campionato), con l’Inter nel 2009-10 (Livorno in Coppa Italia, Lazio e Chievo in Serie A), con il Porto nel 2003-04 (Boavista e Nacional in campionato e Marsiglia in Champions).
Sosteneva Gianni Brera che il risultato perfetto fosse lo 0-0, specchio di una partita senza errori. La vittoria perfetta, quindi, dovrebbe essere quella per 1-0. Ovviamente è un’esagerazione, ma la priorità degli allenatori e dei tifosi resta il successo, a prescindere dalla strada che si intraprende per raggiungerlo.
In questa stagione la squadra che tra campionato e coppe ha ottenuto più successi per 1-0 (ben 7) è la Juve di Massimiliano Allegri, insieme alla Real Sociedad e al Siviglia. Ma subito dietro, a quota 6, ci sono la Roma di Mourinho e il Manchester City di Pep Guardiola. E a quota 5 ecco il Real Madrid di Ancelotti e il Milan di Pioli. Attenzione al messaggio che lancia il City: c’è il momento delle goleade (sei volte ha fatto 4 gol, quattro volte ne ha segnati 5, tre volte 6 e una 7), ma c’è anche quello in cui si deve stringere i denti e chiudere 1-0.
Non bisogna nemmeno cadere nel sottile inganno di Allegri. Il teorico del corto muso si diverte a interpretare questa parte, ma nella sua prima esperienza in bianconero la Juve aveva giocato splendide partite ricche di gol. Ciò che conta davvero è la pietra filosofale di Allegri: la solidità difensiva e l’equilibrio sono la base su cui costruire una formazione vincente.
Allegri non va in campo per vincere 1-0, ma pretende di non perdere punti e di concedere pochissimo quando la sua squadra si trova in quella situazione di punteggio. Sull’1-0 per Max la partita va congelata: è meglio raddoppiare ovviamente, ma non concedere l’occasione del pareggio per lui è molto più importante che creare quella per il secondo gol. E lo stesso vale per Mourinho. Per altri, no.
Ma, tornando alla domanda di partenza, l’1-0 è davvero il risultato perfetto? Uno studio sui risultati dei cinque principali campionati europei dal 2009-10 al 2018-19, quindi un campione di ben 18.260 partite, ha prodotto un risultato molto significativo: chi fa gol vince il 52% delle partite, chi non prende gol vince il 73% delle gare.
Imporsi spesso per 1-0, quindi, non è uguale a farlo per 3-2: sempre di corto muso si tratta, ma cambiano le prospettive. Siamo abituati a dare importanza alla differenza reti, ma per valutare le chances di vittoria in un campionato è molto più significativo il quoziente reti. La realtà, trattandosi di uno sport a basso punteggio, è che se prendi meno gol hai una maggiore continuità di risultati e più possibilità di vincere. E di conseguenza l’1-0, se non è perfetto, è sicuramente un ottimo risultato. Tra l’altro, quello che ha deciso le ultime due finali di Champions League.
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