Josè Mourinho

AS ROMA NEWS GENOA MOURINHO – La Roma crolla a Marassi. Il 4-1 in favore del Genoa apre ufficialmente la crisi dei giallorossi, sedicesimi in classifica con 5 punti dopo 6 giornate, appena 3 in più rispetto al Cagliari ultimo, decimo calciatore infortunato (Llorente uscito nel primo tempo per un fastidio ai flessori della coscia destra), scrive il Corriere della Sera.

Numeri che testimoniano il momento più basso nella gestione di Mourinho, che a fine partita è rimasto in campo con la squadra a prendersi i fischi («Fuori le p…», il coro più gettonato) dei quasi 2mila tifosi romanisti presenti a Genova, che non hanno gradito le scuse dei calciatori.

«Non ho molto da dire – esordisce il tecnico – alla fine della partita non ho parlato nemmeno con i ragazzi. Abbiamo iniziato male, il gol subìto all’inizio è stato brutto come quello a Verona. Dopo l’infortunio di Llorente la struttura della squadra è peggiorata. Dopo il 2-1 ho pensato di cambiare Mancini, che era già ammonito e siamo un po’ migliorati per la voglia che avevamo di pareggiare, c’eravamo riusciti con Lukaku che era in fuorigioco. Dopo il 3-1 potevamo prenderne anche di più come qualche volta capita in questi casi».

Con i 4 gol presi ieri, sono 11 in 6 partite di campionato. «La gente parlava degli errori di Ibanez, ma lui dava solidità in fase difensiva. L’assenza di Smalling è pesante anche se non è corretto dire che l’abbiamo persa per le assenze perché la solidità è anche la conseguenza di uno spirito di squadra che non abbiamo. Ad ogni tiro in porta ricevuto prendiamo gol, non per colpa di Rui Patricio ma ci succede sempre». Cinque punti in 6 partite: uno degli inizi peggiori della storia romanista.

«È anche il peggior inizio della mia carriera, ma se non sbaglio è anche la prima volta che si sono giocate due finali europee consecutive. Gli infortuni? Loro hanno giocato 48 ore prima di noi e hanno perso due giocatori, succede a molte squadre, Diego Llorente ha una storia clinica complicata, ha giocato tre partite di fila, l’infortunio non è una sorpresa. Come se ne esce? È il gruppo che abbiamo, e con loro dobbiamo uscire da questa situazione: il mercato è chiuso, non arriverà nessuno e non andrà via nessuno. Non è il tempo di piangere ma dobbiamo andare avanti: questa situazione fa male al cuore, mi sento male anche per il rapporto che ho con la gente. La prossima partita dobbiamo vincerla, è importante per noi».



FOTO: Credits by Shutterstock.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

🚨SEGUICI IN DIRETTA🚨