ULTIME NOTIZIE AS ROMA FIENGA CEO BERARDI – È stata una strada lunga otto anni, con alti e bassi ma fatta sempre correndo, scrive il Corriere della Sera. La Roma si separa – almeno in parte, visto che restano un contratto di collaborazione e una buonuscita da un milione e mezzo di euro – dal suo amministratore delegato Guido Fienga e nomina al suo posto Pietro Bernardi, 47 anni, laurea alla Bocconi ma soprattutto un lavoro continuativo negli States per Chrysler, Nissan e Pirelli (all’inizio del 2020 era stato nominato Presidente e Ceo della sezione Nord America) in quel settore dell’automotive che i Friedkin – leggi Toyota – conoscono bene.
Non sono volati i piatti, è stato un passaggio pianificato che però ha avuto un’accelerazione. L’addio di Fienga è comunque la fine definitiva dell’era Pallotta e un altro passo verso un’era Friedkin dove i proprietari sono sempre più presenti, al contrario di quanto avveniva con il bostoniano.
Fienga era l’ultimo dirigente che risaliva alla vecchia proprietà, anche se è stato lui il traghettatore verso quella nuova, che adesso si riconosce ed è riconosciuta nel progetto Mourinho. Fienga ha tenuto accesa la fiammella della trattativa anche quando sembrava tramontata per la pandemia e per i modi rudi di Pallotta, con il quale non si è poi lasciato benissimo, dopo aver dato però un futuro a un club dove i rubinetti del cash erano stati chiusi a doppia mandata.
Fienga ha scalato la Roma a partire dal 2013 quando, dopo varie esperienze di managing ad alti livelli (Wind, Dahlia Tv), fu chiamato da Pallotta per rifondare l’area media. Poi è via via salito fino a diventare Ceo del club e membro del Consiglio di amministrazione prima con Pallotta e poi con i Friedkin. Uomo di azienda, Fienga ha dovuto occuparsi anche di calciomercato nell’estate 2020, quando ha ricoperto ufficiosamente anche il ruolo di direttore sportivo dopo il licenziamento di Petrachi da parte di Pallotta.
Un lavoro difficile, ma le situazioni più spinose sono sicuramente state gli addii di Totti e De Rossi, con i quali Fienga ha comunque mantenuto buoni rapporti. Su un argomento non si è trovato d’accordo con la proprietà: il voto a Dazn sui diritti tv e l’abbandono della lotta per l’ingresso dei fondi di investimento. Fienga aveva capito in anticipo che, dietro, c’era il lavorio di chi stava costruendo la Superlega, abbandonando gli altri club.
Bernardi arriva in una situazione meno agitata ma che necessita una nuova spinta. I conti della Roma, come quelli di tutto il calcio, sono in rosso e sono stati ancor più fiaccati dalla pandemia. La prossima riapertura degli stadi al 75% è particolarmente importante per la Roma, che è il club in testa alla vendita di biglietti. E il nuovo sindaco dovrà occuparsi anche del nuovo impianto di proprietà.
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