Eusebio Di Francesco

(Corriere della Sera) Mentalità, senso di appartenenza, rinforzi: è questo il trio da seguire a partire dalla sfida alla Juve – davanti a 55mila spettatori – in una sfida classica. Mentalità è una parola che Di Fra continua a ripetere: «L’obiettivo adesso è arrivare terzi e questo è il desiderio mio e della squadra». Un piazzamento che vale altri 5 milioni di euro.

Battere la Juve sarebbe un segnale importante anche per il futuro: «Dobbiamo lavorare tanto. Bisogna dare continuità a un certo tipo di squadra, di mentalità, di idea. La Juve ha vinto tantissimo, non solo con Allegri, ma anche per una mentalità interna, che ha dato loro l’abitudine a vincere. Questo è un grande vantaggio per la Juve. La Roma, in questi anni, è arrivata seconda e terza, è stata sempre un pochino dietro. Il gap c’è sempre stato, non è che arrivo io e trovo la medicina giusta per risolvere questo problema. Sicuramente dobbiamo migliorare sotto tanti punti di vista e dobbiamo rinforzarci dove siamo un pochino deficitari o dove possiamo fare qualcosina in più. Un passo in avanti l’abbiamo fatto. In campionato siamo stati in ritardo, ma in Champions abbiamo fatto meglio della Juve, se andiamo a guardare i risultati. Questa è la dimostrazione che qualcosa di buono l’abbiamo fatto, ma per arrivare alla mentalità che serve c’è ancora tanta strada da percorrere».

(…) Per salire di qualità, però, è necessario un lavoro importante anche in chiave di mercato. «Io non faccio campagna acquisti, io alleno i giocatori. È prematuro in questo momento parlare di mercato. Però è normale che l’allenatore sia importante nelle scelte future, anche perché gli altri così capiscono quello che voglio. Capiscono di più cosa vorrei per tipologia di gioco e mentalità».



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