CALCIOMERCATO ROMA MONCHI – Penso che almeno la metà del calciomercato di oggi non abbia un senso realmente tecnico ma sia un investimento, una scommessa, o viceversa un disinvestimento, un risparmio di altro tipo. Non che in passato non avvenisse ma oggi è particolarmente accentuato e il calciomercato, da sogno o strumento strettamente tecnico, si è trasformato in fonte di finanziamento diretto o indiretto. Fino a formare un substrato indispensabile per i club, ma anche fortemente instabile e aleatorio. E qualche volta anche inquinato e distorto da agenti e operatori senza scrupoli.
La Roma americana di questi anni è stata il classico esempio di applicazione di questa filosofia di gestione. Walter Sabatini ne è stato il mentore, facendo della squadra un porto di giocatori che vanno e vengono, il termine “plusvalenza” è diventato il simbolo pagano del calciomercato, il concetto base di costruzione di una squadra è stato letteralmente stravolto. Non a caso il biglietto da visita di Sabatini non è: ho vinto tot scudetti, ma ho fatto guadagnare alla società tot milioni. Dunque non più una costruzione lenta e progressiva, ma un rinnovo continuo, stagionale. E’ noto come alla Roma in questi anni siano transitati giocatori del livello di Marquinos, Lamela, Benatia, Romagnoli, Pjanic, Salah e molti altri. Non hanno portato trofei e vittorie, anche perché non è stato dato loro il tempo (e viceversa si è costretto gli allenatori a fare salti mortali per mantenere il livello), ma in compenso hanno portato soldi e contribuito a rendere più manovrabile un bilancio complesso come quello della Roma, ancora fortemente gravato da debiti e monte stipendi altissimi. Di fronte a queste esigenze la Roma rinvia continuamente il raggiungimento dell’obbiettivo. Che di fatto, a questo punto, non esiste. Senza contare che devi mettere in conto anche un certo numero di scommesse sbagliate o almeno non riuscite. Non è facile né tantomeno sicuro riuscire a rimpiazzare giocatori importanti, con altri emergenti o almeno già affermati ma pur sempre costosi e comunque una scommessa.
Quest’anno più o meno sarà lo stesso, non sappiamo se Alisson o Nainggolan saranno certamente ceduti, di certo si è cominciato con una salva di acquisti di giocatori di grande e sicura prospettiva (Coric, Cristante, probabilmente Kluivert jr). Il problema è che spesso questi giocatori non si aggiungono, ma quasi sempre prendono il posto di altri ben affermati e che formano lo zoccolo duro per cui l’assestamento risulta parecchio complicato. Nota positiva però il fatto che la Roma faccia tutto questo alla luce del sole, non faccia crescere illusioni anche se promette sempre che il livello rimanga comunque alto questo sì – nel 2018 terzo posto e semifinale di Champions League – e abbia ormai abituato i suoi tifosi a questo tipo di gestione. Certo poi la vittoria, per ora, resta un optional…
(Repubblica.it – F. Bocca)
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