Domenica Juan Jesus non ci sarà per squalifica, ed è per lui un peccato che debba fermarsi proprio adesso che stava ritrovando convinzione e sicurezza. Dopo alcuni mesi passati più in panchina che in campo, il brasiliano ha giocato tre partite di fila dall’inizio e non solo ha messo in mostra significativi miglioramenti, ma la Roma non ha mai preso gol. Nelle ultime sei partite in cui è sceso in campo, anche per un solo minuto (Astra Giurgiu, Sampdoria, Bologna, Lazio, Genoa e Udinese), la difesa è stata sempre imbattuta.
«Qui vogliamo tutti vincere — ha assicurato ieri Ruediger a Sky — e visto che siamo in lotta su tre fronti vorremmo portare a casa un trofeo». Da quando è rientrato, con lui in campo la Roma ha incassato 10 gol in 13 partite, ma nelle ultime settimane è diventata quasi imperforabile, con appena 2 reti subite nelle ultime sei di campionato: «Il merito è di tutti, stiamo lavorando bene e ci impegniamo tanto. Fazio è fortissimo, non lo conoscevo, Manolas e Juan Jesus lavorano al massimo, e c’è anche Vermaelen. È importante non prendere gol perché i campionati si vincono partendo dalla difesa — ha continuato Ruediger — e noi vogliamo vincere. Siamo tutti ossessionati». Anche per questo ha deciso di restare a Roma nonostante la corte del Chelsea: «Conte è un grande allenatore, ma la mia decisione è stata quella di rimanere».
Ieri è stato tempo di interviste anche per Alisson, ma niente giornalisti, soltanto tifosi a cui rispondere attraverso una diretta sui canali social della società. Tra il racconto delle serie tv preferite e qualche chicca culinaria («Come tutti i brasiliani adoro riso e fagioli, ma amo anche la carbonara e giuro che non ci metto la panna, come tanti stranieri»), il brasiliano anche si è dimostrato «ossessionato» dalla vittoria: «Nel calcio contano i successi, bisogna lavorare tanto per essere concentrati. Soprattutto noi portieri, visto che magari ti può capitare una palla sola in novanta minuti».
(Gazzetta dello Sport)
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