(Il Messaggero – U. Trani) L’orgoglio non basta: la Roma, quasi al fotofinish, subisce la rimonta dell’Inter. Il pari di San Siro, 1 a 1, va bene più a Spalletti che a Di Francesco (per la prima volta non finisce ko contro il collega). I giallorossi, pur con la partita da recuperare mercoledì a Marassi contro la Sampdoria, sono adesso a 3 punti dal 4° posto. Quindi dai nerazzurri, in vantaggio anche grazie allo scontro diretto vinto all’andata, e dalla Lazio. Alisson è il protagonista della notte milanese e questo rende bene l’idea di quanto, soprattutto nella ripresa, i suoi compagni abbiano sofferto davanti a lui. Le assenze hanno pesato almeno quanto i rumors di mercato, con Dzeko mai in partita.

ASSETTO VARIABILE – Senza il regista di ruolo, con Gonalons a casa e De Rossi in tribuna, Di Francesco è stato costretto a ridisegnare il sistema di gioco, passando dal 4-3-3 al 4-1-4-1. Il play è Strootman, piazzato davanti alla linea a 4 che è quella titolare. El Shaarawy, nonostante il forfait di Perotti, è finito a destra. Da mezzali sono partiti Pellegrini e Gerson, con Nainggolan che si è piazzato a sinistra. E’ lì che la Roma è stata camaleontica per non dare punti di riferimento all’Inter. Gerson, in fase di possesso palla, si è allargato spesso sulla fascia con Nainggolan pronto ad accentrasi. E a turno hanno, comunque, lavorato per aiutare Kolarov contro Cancelo che arriva da dietro e Candreva che gioca come al solito alto a destra.

ASSIST DI ALISSON – Spalletti, invece, inizialmente non ha cambiato, limitandosi ad alternare, nel ruolo di trequartista, Borja Valero e Vecino che assistono Icardi. E si sono allineati a Gagliardini al momento di difendersi: dal 4-2-3-1 al 4-3-3. I nerazzurri sono andati a strappi, usando le corsie laterali. Raccogliendo, però, poco, anche perché proprio i centrocampisti non sono sembrati: Perisic ha indirizzato fuori di testa sul cross di Cancelo e Icardi ha chiesto il rigore per la spintarella di Manolas dopo l’errore di Fazio, salito in ritardo. Alisson è stato decisivo su Perisic, chiudendo poi anche su Borja Valero. Ma è diventato fondamentale quando, pochi secondi dopo la conclusione a lato di Pellegrini, ha lanciato in profondità per El Shaarawy. Santon si è addormentato, permettendo all’esterno di volare verso Handanovic. Delizioso il tocco dell’ex milanista, sotto la curva dell’Inter, per l’esultanza dei capitani De Rossi e Totti, seduti uno accanto all’altro a San Siro. Icardi ha subito avuto il pallone per il pari: appoggio largo. Miranda abbraccia Florenzi nell’area nerazzurra: Massa non interviene. Strootman si è mosso leader. I compagni si sono fidati e lo hanno cercato.

LINEA A 5 – Il tentativo di Spalletti, dopo l’intervallo: alzare il baricentro della sua squadra. Così ha inserito Brozovic per Gagliardini. La Roma, di conseguenza, si è abbassata. Florenzi ha sofferto Perisic solo nel gioco aereo e Di Francesco lo sposta a centrocampo, con Peres entrato al posto di Gerson. E contemporaneamente Eder per Candreva. Palo di Icardi: determinante la deviazione di Alisson. I giallorossi alla mezz’ora, con l’ingresso di Jesus per El Shaarawy, non possono far altro che chiudersi con 5 difensori. La nuova modifica tattica non sarà sufficiente. L’Inter ha spinto e pure con Dalbert, fuori Santon. Subito dopo Schick in campo per Dzeko. Alisson è stato strepitoso ancora su Icardi, arrendendosi sul colpo di testa di Vecino. Fatale l’errore di posizione di Fazio. I nerazzurri comunque non si sono sbloccati: ultimo successo il 3 dicembre. I giallorossi, solo 2 punti nelle ultime 4 gare, restano però staccati di 3 punti. E più lontani dalla zona Champions



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