Jean Michael Seri

«Con Seri ho un patto d’onore. Chiamiamolo, se volete, un accordo morale». Non parla mai a caso il presidente del Nizza, Rivere. Puntuale nel far trapelare l’offerta della Roma ad inizio mese, provando ad alimentare un’asta che al momento è rimasta nei suoi sogni, ora è pronto a rilanciare intuendo che l’interesse mediatico per il suo giocatore sta iniziando a scemare. Anche perché Monchi, di giocare al rialzo non ci pensa minimamente. E non è un caso che ha dirottato (strategicamente?) le sue mire su Torreira della Sampdoria, avanzando qualche giorno fa un’offerta di dieci milioni, lontana dalla valutazione del presidente Ferrero che ne vuole cinque in più. Una mossa probabilmente volta a stanare Rivere. Che quando parla di «accordo morale», non fa altro che fissare il prezzo del centrocampista. La Roma lo valuta 25 milioni, il Nizza ne vuole almeno 30, sapendo che la carta privata nella quale è fissata una clausola rescissoria a 40 milioni, non vale nulla a livello giuridico. Figuriamoci per quello morale.

KARSDORP, SI VA AVANTI Quello cui stiamo assistendo è dunque il gioco delle parti al quale nel frattempo va aggiunto un elemento in più: l’intesa quadriennale trovata ad inizio settimana tra Monchi e gli agenti dell’ivoriano. Che si somma a quella tra il ds spagnolo e la famiglia del laterale destro Karsdorp. Ma se per l’olandese si attende un’accelerazione entro martedì (quando potrebbe diventare ufficiale il ritorno di Pellegrini) con i due club che proveranno a trovare un’intesa (la Roma offre 12 milioni, il Feyenoord ne chiede 17), il gioco di posizioni per Seri potrebbe necessitare di qualche settimana in più. Questo perché Monchi, prima di acquistare l’ivoriano, deve cedere Paredes. L’argentino è finito nel mirino dello Zenit, già vicino a Manolas (nuovi contatti tra i club ieri): i russi avrebbero raddoppiato l’offerta, offrendo alla Roma qualcosa come 65 milioni per i due giocatori. Nuovi incontri tra le parti, probabilmente decisivi, ci saranno all’inizio della prossima settimana. Capitolo vice Alisson: la Roma ha bloccato Diego Alves, portiere brasiliano con passaporto italiano del Valencia, che arriverà dopo la cessione di Skorupski, destinato al Torino.

FOYTH, NON SI MOLLA Un copione simile a quello portato avanti per Salah. Ceduto l’egiziano, la Roma si guarda attorno alla ricerca del possibile sostituto. Nome interessante rimane quello del jolly Roque Mesa, riciclabile anche come mediano davanti alla difesa. Ieri è stato accostato Deulofeu che, nonostante gli ammiccamenti dell’agente, a Trigoria hanno immediatamente smentito. Stessa sorte per Thauvin. Diverso il discorso per Ghezzal. Il calciatore è svincolato ed è stata fatta un’offerta che però, considerando che in ballo ci sono Marsiglia, Psg e Milan, potrebbe non essere economicamente la più vantaggiosa. E la Roma non intende rilanciare. Dovrebbe invece farlo per il giovane Foyth, difensore dell’Estudiantes. Il centrale è ritenuto un calciatore realmente molto interessante. Il Lille ci sta provando, l’Atletico Madrid, nonostante lo stop al mercato, pure. Nei prossimi giorni, nuovi contatti tra le parti. Sembra invece essere naufragata la cessione in prestito di Doumbia allo Sporting Lisbona. Quando sembra tutto fatto, un gioco al rialzo dell’agente, che ha chiesto un premio alla firma, ha fatto saltare il trasferimento. Per l’ivoriano ora torna in gioco il Fenerbahce. Vainqueur vicino al Galatasaray per 3,5 milioni.

(Il Messaggero – S. Carina)



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