(Corriere della Sera – G. Piacentini) La Roma torna a casa con le ossa rotte, e con la qualificazione praticamente impossibile da conquistare dopo il 4-1 rimediato al Camp Nou, un risultato bugiardo, soprattutto per come è maturato. Se, infatti, la sconfitta non può far felice Eusebio Di Francesco, la prestazione della Roma è stata incoraggiante, anche dopo il terzo gol del Barcellona, siglato da Piqué, e fino al quarto di Suarez (il suo primo nella manifestazione) arrivato a tre minuti dalla fine. Fino a quel momento, più che Messi e Iniesta, a battere la formazione giallorossa ci avevano pensato un po’ l’arbitro olandese Makkelie, che non ha fischiato un rigore nettissimo in avvio di partita per un fallo di Semedo su Dzeko, e un po’ la sfortuna, visto che due gol la Roma se li è fatta da sola: il primo autogol porta la firma di Daniele De Rossi, il secondo di Kostas Manolas.
La rete che aveva rimesso in corsa la formazione giallorossa l’aveva segnata Edin Dzeko,che ha siglato il suo diciannovesimo gol stagionale, il quinto in Champions League: mai un giocatore della Roma era riuscito a fare lo stesso nella massima competizione continentale. Il centravanti bosniaco, a fine partita, ha più di un rammarico. «Penso – le sue parole – che dal primo minuto abbiamo provato a giocare come sempre e a pressare alto. Sapevamo che loro erano più forti. Abbiamo dato tutto ma alla fine il risultato è stato bugiardo: 4-1 è un po’ troppo perché tre gol ce li siamo fatti da soli». Per quanto riguarda invece l’episodio che lo ha visto protagonista in avvio di match, non ha dubbi: «C’era un rigore su di me, se l’arbitro ce lo avesse fischiato sarebbe cambiata la partita. Doveva avere il coraggio di fischiarlo, perché noi eravamo meritatamente ai quarti, come il Barcellona, e l’arbitro deve fischiare allo stesso modo, sia per noi, sia per loro». Alcune indicazioni positive, però, ci sono state: la Roma ha creato tanto in casa di una delle formazioni più forti al mondo. «Non credo che sia una questione di mentalità, loro sono più forti – osserva lucido il bomber -. Certo che finire sul 3-1 sarebbe stato meglio, però se sbagli tanto alla fine una squadra come il Barcellona ti punisce. Da dove ripartire? Dalla gara con la Fiorentina, perché se vogliamo giocare la Champions anche il prossimo anno dobbiamo fare risultato in campionato».
Rammaricato, alla fine della partita Eusebio Di Francesco: «Loro sono bravi – spiega il tecnico – e non hanno bisogno di aiuti. Credo che sia noi e sia l’arbitro gli abbiamo dato una mano, è anche responsabilità nostra. Dal punto di vista della prestazione non ho niente da dire ai miei calciatori, abbiamo avuto l’atteggiamento giusto: ci siamo trovati sotto 3-0 e nemmeno me ne sono accorto. Dobbiamo migliorare nella lettura di alcune situazioni perché il risultato è troppo penalizzante: abbiamo commesso delle ingenuità, peccato perché abbiamo onorato la partita nel modo migliore, ma dovevamo concretizzare di più le occasioni che abbiamo avuto. Dovevamo essere più cinici, perché poi il Barcellona ti punisce». Orà sarà durissima al ritorno il 10 aprile all’Olimpico.
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA