Otto sfide in 25 giorni. Praticamente una partita ogni 3 giorni e non partite qualsiasi, visto che da martedì prossimo 7 febbraio (Fiorentina) al 4 marzo (Napoli) la Roma si gioca l’acceso agli ottavi di Europa League col Villarreal, la semifinale d’andata di coppa Italia con la Lazio e due scontri diretti con Inter e Napoli in campionato oltre a Fiorentina, Crotone e Torino.

Un tour de force che Spalletti temeva tanto da chiedere a gran voce per giorni un intervento sul mercato che potesse dare ai titolari qualche attimo di respiro. E invece il tecnico dovrà cavarsela con gli stessi giocatori (più il convalescente Grenier) che fin qui hanno tirato la carretta. A fatica, visto lo stato di forma mostrato nelle ultime due sfide con Samp e Cesena. Fisiologico per la rosa più spremuta della serie A.

Spalletti, infatti, è il tecnico che ha impiegato il numero più basso di calciatori fin qui: 20, tre in meno della Sampdoria che in questa classifica è penultima. Il Napoli è a 24, la Juventus a 25. A dargli una mano tornerà Salah dalla coppa d’Africa la prossima settimana (l’egiziano ha giocato tutte le gare del torneo) e a breve anche Florenzi dovrebbe rientrare tra i titolari visto che anche l’ultima visita da Mariani ha dato esito positivo. Ma i campanelli d’allarme ora arrivano soprattutto da difesa e centrocampo. Contro Samp e Cesena, infatti, il reparto arretrato che sembrava finalmente aver trovato la formula giusta è di nuovo tornato a incassare gol (4 in due gare) e tiri in porta: 11 nello specchio, 22 quelli totali. Meno di quelli subiti nelle precedenti quattro partite. In parte hanno pesato le prestazioni negative di Vermaelen con la Samp e di Manolas col Cesena (sul greco è sempre più forte il pressing dell’Inter).

Ma a complicare il lavoro dei difensori ci si è messo anche il centrocampo che, Nainggolan a parte, ha abbassato molto il livello di rendimento: da Strootman a De Rossi passando per Paredes anche lui come Manolas sul banco di vendita per giugno. Anche per questo Spalletti si aspettava l’arrivo di uno tra Donsah, Badelj o Baselli («Ce l’hanno chiesto fino all’ultimo minuto», ha confermato ieri Cairo). Il tecnico però avrà un’occasione unica da qui a metà marzo: potrà lavorare ben 4 giorni con la squadra senza interruzioni. Non gli capiterà più visti gli impegni ravvicinati. Ieri, oltre al lavoro di scarico, Luciano ha provato a svegliare il gruppo salvato ancora una volta da Totti. Proprio il capitano ieri è stato celebrato dal sito dell’Uefa per il gol al Cesena («Il Re di Roma va ancora forte a 40 anni») e contro la Fiorentina potrebbe ritrovare una maglia da titolare viste le assenze di Salah, Florenzi e Perotti. Quest’ultimo – come Juan Jesus – solo domani svolgerà gli esami strumentali al flessore destro visto il grosso edema. Si teme una lesione che lo obbligherebbe a restare fuori almeno 15 giorni. Tanto per accorciare ancora più la coperta.

(Leggo – F. Balzani)



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