(Il Messaggero – A. Angeloni) «Noi pensiamo alla partita contro il Barcellona, ma per arrivarci bene mentalmente devi vincere contro il Bologna». Non fa una piega per Strootman, che si è concesso – dai social della Roma – alle domande dei tifosi. Vincere a Bologna serve per consolidare il terzo posto, ma non va sottovalutata la spinta emotiva che un successo al Dall’Ara potrebbe dare alla squadra in vista della sfida di Barcellona. Lo sa anche Di Francesco che prepara il viaggio in Emilia con poca leggerezza, quindi con un turnover non troppo sostenuto. A centrocampo, ad esempio, è facile pensare come il tris dei titolari, ovvero Strootman, De Rossi e Nainggolan, facciano uno sforzo supplementare: in campo a Bologna e in campo a Barcellona. Tutto d’un fiato. Non ci sono alternative: Pellegrini non sta bene, ieri si è sottoposto a controlli al polpaccio. Nulla di grave, ma non c’è uno a Trigoria che vuole rischiare ricadute. Dopo Bologna se ne saprà di più: quindin out dai convocati per domani. Uno dice, Gerson e Gonalons? Hanno giocato a Crotone, con risultati non esaltanti. Il brasiliano tra l’altro in calabria ha fatto l’esterno alto. DiFra non ha intenzione di toccare il centrocampo e per ora considera Gerson e Maxime due cambi, per proporli eventualmente come titolari nella terza sfida, quella di sabato 7 aprile contro la Fiorentina, cioè prima del ritorno col Barça e il derby con la Lazio. In più, sia Strootman sia Nainggolan non sono tornati distrutti dagli impegni con le nazionali: il belga ha giocato solo 30 minuti (il Belgio ha disputato una sola partita), mentre Kevin 90’, in pratica uno solo dei due impegni dell’Olanda. De Rossi non ha giocato proprio perché non convocato, in più era assente anche a Crotone per squalifica. Il tour de force (che poi sono due partite in cinque giorni) se lo possono permettere, insomma.
PUNTE IN GIOCO – Stesso discorso vale anche per Dzeko, che con la Bosnia è sceso in campo in tutte e due le gare totalizzando 145minuti su 180. Per questo, Eusebio sta prendendo in considerazione l’ipotesi di cambiare qualcosa in attacco e magari di rilanciare Schick, reduce da una buona trasferta in Cina con la maglia della Repubblica Ceca. Dzeko non è a pezzi, è solo un po’ stanchino. In questo caso ci sta il cambio, ma non è detto. E non è detto sempre per i motivi di cui sopra: servono i tre punti, senza troppi rischi. Un altro in attacco che spera di trovare spazio è Defrel, tornato da un po’ ad allenarsi a pieno regime. Il francese si candida per il ruolo di esterno, considerando che Under è uno di quelli più affaticati dal giro internazionale (si è infortunato, ha giocato, segnato, non si è fatto mancare proprio niente).
LORENZO FERMO – Tra gli attaccanti, c’è lo scalpitante El Shaarawy che molto probabilmente giocherà domani la sua seconda consecutiva da titolare, dopo quella (con gol) a Crotone. L’unico tornato acciaccato e indisponibile è Pellegrini, che probabilmente a Bologna avrebbe giocato titolare. E difficilmente sarà nell’undici, anche se dovesse recuperare, al Camp Nou. Lorenzo sta vivendo una stagione di alti e bassi: tutto normale per uno che vive la sua prima in una big. Il suo rendimento non ha frenato l’interesse dei grandi club, che lo cercano e lo vogliono. Lui ha una clausola accessibilissima. Il futuro a Roma non è una certezza. «A un giocatore fa piacere leggere il proprio nome accostato a grandi club, ma sono già in un grande club con un progetto, un club che è ambizioso. Per il momento mi godo questo, cerco di fare il meglio per la Roma, poi vedremo», ha ribadito a Sky. Vedremo, appunto.
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