(Il Messaggero – U. Trani) Sparita in 21 giorni: la Roma non c’è più e nemmeno Di Francesco sa perché. Il 2018 inizia addirittura peggio di come si è concluso il 2017: l’Atalanta, per 45 minuti in inferiorità numerica, vince 2 a 1 all’Olimpico e spinge i giallorossi, tra i fischi, fuori dalla zona Champions, dopo il sorpasso della Lazio che adesso è al 4° posto con 1 punto in più, e anche dalla corsa scudetto, con il Napoli capolista già lontano 12 punti. E’ vero che c’è sempre la gara da recuperare, il 24 gennaio a Marassi contro la Sampdoria, ma la situazione è ormai preoccupante. Dal 16 dicembre, pomeriggio dell’eliminazione dalla Coppa Italia, 3 sconfitte e 1 pareggio (2 ko e solo 1 punto, dunque, in campionato). La crisi è autentica. E certificata dagli equivoci di mercato, da Schick, ancora stonato, a Gonalons, mai decollato. L’esclusione di Nainggolan, seduto in tribuna tra Monchi e Totti, non basta a giustificare il 6° stop stagionale. E’ il collettivo che è uscito di scena e non certo per il singolo che, nella prima gara del girone di ritorno, è stato punito. Anche perché il gruppo fisicamente non risponde come ha fatto fino a metà novembre: nella sosta bisogna ritrovare la brillantezza.
A SENSO UNICO – L’Atalanta, lasciati i tiretti iniziali a Pellegrini ed El Shaarawy, si è presa il match in meno di un quarto d’ora. Esibizione senza pause, arricchita da giocate di qualità e basata sul dinamismo degli interpreti. Gasperini, con il suo 3-4-1-2, guarda alla sostanza, scegliendo come al solito le marcature personalizzate. La Roma, del resto, corre meno e si spacca subito in due. Di conseguenza la difesa va in tilt, lasciata in balia delle ripartenze di Ilicic, sempre in pressing su Gonalons che non entra in partita, Cornelius e Gomez. Sbandano Kolarov e soprattutto Fazio e Florenzi: il difensore centrale è responsabile sulla rete del vantaggio di Cornelius, dopo il pallone regalato da Gonalons, e il terzino si addormenta davanti a Gomez che permette a De Roon, aiutato dalla deviazione di Manolas, di raddoppiare. In 21 minuti, insomma, i giallorossi escono di scena. Cornelius gira a lato, Freuler colpisce il palo. De Roon, prima dell’intervallo, riceve però il secondo giallo: fa fallo su Kolarov, dopo essere stato già sanzionato per un’entrata su Perotti. La nuova ammonizione è severa. Gasperini protesta: espulso pure lui.
VIRATA INUTILE – Il rosso di Guida a de Roon ha ovviamente cambiato la storia del match. Non il risultato, però. Se Gasperini, avvertendo il suo vice Gritti, è stato costretto a iniziare la ripresa con Cristante al posto di Ilicic per passare al 3-4-2, anche Di Francesco ha dovuto presto modificare l’assetto di partenza, lasciando il 4-3-3 per il 4-2-4, con Schick in campo per Pellegrini, dopo le occasioni avute da Gomez e Toloi. El Shaarawy, finito a sinistra, verticalizza per Dzeko che si sblocca dopo 619 minuti di digiuno (ultimo gol il 1° dicembre alla Spal): sinistro in corsa, per dimezzare lo svantaggio. A metà del secondo tempo l’Atalanta decide di alzare il muro: ecco il 4-4-1, dentro Masiello per Gomez. Risposta della Roma che comunque fallirà ancora la rimonta, scivolando al 5° posto: Under per Strootman, con Perotti che si abbassa accanto a Gonalons. E a seguire Peres per Florenzi che ha la lingua di fuori. Schick non si vede. Nemmeno Under. Ora l’attacco è l’8° del torneo (2 reti in 3 gare), la difesa non è più la migliore (il Napoli ha preso 1 gol in meno). Il sipario si abbassa quando Masiello, di petto, devia in angolo il destro di El Shaarawy, permettendo a Gasperini di festeggiare il 3° successo esterno di fila in campionato (il 4° con quello di mercoledì al San Paolo contro il Napoli in Coppa Italia).
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