AS ROMA NEWS JURIC – Numeri sconfortanti, squadra in difficoltà, ambiente in fibrillazione. E una domanda inquietante: con quale allenatore la Roma in crisi attraverserà questo mese cruciale? Difficile dirlo, ma intanto i Friedkin hanno deciso di confermare Ivan Juric sulla panchina giallorossa e di concedergli almeno le prossime due gare contro i belgi del Saint Gilloise domani in Europa League e col Bologna domenica, scrive La Gazzetta dello Sport.
Gara, quest’ultima, che costituirà inevitabilmente per il croato la vera prova della verità: se dovesse superarla potrà sperare di affrontare il mini-ciclo terribile Napoli-Tottenham-Atalanta in programma dopo la sosta, diversamente andrà in scena con ogni probabilità un nuovo ribaltone.
I tifosi romanisti sono esasperati per la stagione che non decolla, ma anche per il vuoto dirigenziale che, a loro dire, è la vera causa dei problemi e si manifesta in tutta la sua evidenza nei momenti critici come questo. Nel quale, peraltro, manca ancora la figura del nuovo Ceo dopo le dimissioni di Lina Souloukou. Dan e Ryan Friedkin hanno trascorso gli ultimi giorni a Parigi, prima di sostare per qualche ora a Creta per poi raggiungere ieri la Tanzania a bordo del loro jet privato. Amareggiati per i risultati del momento, hanno parlato al telefono sia col ds Florent Ghisolfi che con Juric e ora si aspettano un cambio di rotta da parte della squadra.
Secondo la tifoseria, la presenza fisica dei proprietari a Trigoria garantirebbe un “controllo” più efficace del lavoro di tecnico e giocatori, dando loro allo stesso tempo più sicurezza. E pure all’esterno l’immagine della Roma ne trarrebbe beneficio. Sui social è stata ad esempio fortemente contestata la decisione di mandare nel dopo gara di Monza solo Ghisolfi a protestare in francese per il penalty non concesso alla Roma dopo il pestone di Kyriakopoulos a Baldanzi in area. E ancora più “rumore” in città ha fatto il silenzio dirigenziale dopo il 5-1 di Firenze e il 3-2 di Verona.
E il momento no della Roma è del resto simboleggiato dall’involuzione e dalla stanchezza di alcuni giocatori. Emblematica la vicenda del capitano Pellegrini, che non segna su azione dal 17 marzo scorso (ultimo gol su rigore il 12 maggio con l’Atalanta, da 175 giorni senza reti) e che gioca ormai con i fischi dell’Olimpico che gli sono entrati in testa e che evidentemente lo condizionano. Più di un protagonista in rosa, d’altra parte, potrebbe a questo punto partire a gennaio: per Zalewski e Paredes il contratto è in scadenza e il rinnovo quasi impossibile (l’argentino è destinato al Boca), mentre saluteranno se l’inerzia non verrà spostata i vari Hummels, Shomurodov e Dahl. E in ogni caso serviranno almeno due rinforzi (un terzino destro e un vice Dovbyk). Ma in questa fase negativa merita un capitolo a parte Dybala, la cui gestione legata alle condizioni fisiche non è facile. L’argentino “part time” resta il miglior giocatore della Roma anche quando gioca da “falso nove”, ma non può essere utilizzato sempre come Ndicka e Mancini.
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