Douglas Luiz

CALCIOMERCATO AS ROMA DOUGLAS LUIZ – Americana in società, portoghese alla guida, italiana nella passione, british nell’anima e nella spina dorsale della squadra. Con l’arrivo di Matic (per oggi nuovo contatto tra le parti, non è esclusa la fumata bianca ufficiale) quello giallorosso appare sempre più un gruppo formato Premier. In Inghilterra hanno giocato il portiere (Rui Patricio), il centrale difensivo ‘dominante’ (Smalling), il nuovo mediano e punto di riferimento del tecnico (Matic), per non parlare di Abraham e dello stesso José, scrive Il Messaggero.

Curioso considerando che ormai da qualche anno il torneo inglese è il più appetibile e ricco al mondo. Ergo, gli ingaggi e i cartellini sono tra i più elevati in circolazione. Ma nell’opulenza, spesso si possono trovare delle occasioni. Soprattutto se ci si può avvalere del Decreto Crescita che ha portato la tassazione sul reddito dal 45% a circa il 25% per i lavoratori/calciatori che non sono stati residenti in Italia nei due anni precedenti e che si sono impegnati a farlo per i due successivi.

Consapevole di queste agevolazioni, Mourinho ha preso le redini del mercato, forte del suo appeal, delle sue conoscenze e del suo agente, Mendes, sempre più influente nelle strategie di Trigoria.

Lo scorso anno indicando Rui Patricio, Abraham e Xhaka (non arrivato) in estate e ripiegando sul prestito di Maitland-Niles nella sessione invernale, dopo il no del Manchester United per Dalot. Ora è pronto al bis. Matic è soltanto l’antipasto. Perché il colpo, l’Abraham della mediana, l’investimento che i Friedkin hanno deciso di regalare al tecnico, la Roma lo sta cercando nuovamente nel campionato di riferimento dell’allenatore lusitano.

Da mesi l’attenzione si è spostata su Douglas Luiz (Aston Villa) e Ruben Neves (Wolverhampton). Entrambi in scadenza nel 2023, sono calciatori diversi ma che si sposerebbero perfettamente con Matic sia in una mediana a due (4-2-3-1) che in una a 3 (3-5-2). Più compassato ma forte fisicamente il serbo, più dinamici, con doti d’inserimento (e gol nelle gambe) gli altri due. E non è nemmeno escluso che con il centrocampo completamente da rifare non si possa valutare se affondare il colpo su Bissouma (Brighton) che per ora ha una valutazione ritenuta eccessiva.

Anche perché il refrain è sempre il solito: ok agli svincolati, ma per investire, bisognerà prima vendere. E come a Trigoria sono in cerca dell’occasione più vantaggiosa, anche altrove si ragiona nella medesima maniera. Per intenderci: se il Marsiglia, il Milan e il Lille (con il quale si sta parlando anche del terzino Celik) sono interessati a Veretout non vengono a chiederlo il 7 giugno ma più in là, quando magari le richieste per il cartellino inevitabilmente sono destinate a scendere. Discorso analogo per gli altri calciatori per i quali la Roma è disposta a valutare proposte. Tra questi, fa eccezione Florenzi, a un passo dal restare al Milan (2,5 milioni). Per Kluivert, invece, oltre al Nizza che gioca al ribasso (dopo aver detto no al riscatto a 14 milioni), ci sono Marsiglia e Monaco.

Premier ma non solo. Perché a Trigoria dovranno valutare anche un gioco ad incastri legato agli ingaggi. Matic, ad esempio, ha accettato quanto era stato proposto a Mkhitaryan. A Zaniolo è stato offerto quanto guadagnano i calciatori alla Mancini (3,5 milioni compresi i bonus). Ora bisognerà capire cosa accadrà per Cristante.

Il centrocampista continua ad esser tentato dalle proposte di Juventus e Milan. La Roma – che non perde di vista Frattesi – ha intenzione di tenerlo ma deve trovare un’intesa sul rinnovo. Se ciò non dovesse accadere, un profilo monitorato per sostituirlo è quello di Mandragora. Il centrocampista non sarà riscattato dal Torino per 14 milioni e a meno di sorprese in extremis tornerà alla Juventus. Guadagna 1,5 milioni (a salire). Più o meno quanto è stato offerto (e accettato) da Solbakken. Rimane però da convincere il Bodø-Glimt.



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