Se il secondo tempo contro la Sampdoria aveva rappresentato un passo in avanti nel percorso di crescita della Roma, il pareggio di ieri contro il Viktoria Plzen (1-1) va invece considerato come un nuovo passo indietro. «Si può fare di più e meglio – l’analisi di Luciano Spalletti a fine gara -. Eravamo anche passati in vantaggio, c’erano le possibilità di prendere in mano a partita. Poi loro l’hanno buttata sul fisico e hanno avuto la meglio in quel momento». Uno degli obiettivi della vigilia era quello di non subire gol. L’impresa non è riuscita, per la trentaduesima volta nelle ultime trentatré partite in Europa: «Abbiamo preso un gol evitabilissimo, però le partite sono così. Su questi campi, se non sei bravo a prendere in mano la situazione, può capitare che gli avversari la buttino sulla fisicità. Bisogna dare di più e con più personalità». Lo stesso appello che l’allenatore aveva fatto al termine della gara contro la Sampdoria. Stavolta ha mandato in campo una squadra con parecchi volti nuovi e molti giovani – l’età media della formazione iniziale era di 25 anni -, ma non tutti hanno risposto alle aspettative. Tra di loro anche Manuel Iturbe, a cui lo stesso Spalletti aveva dato un ultimatum: «È rimandato, come tutti quelli che sono scesi in campo. In alcuni momenti abbiamo gestito male dei palloni facilissimi, come se non credessimo fino in fondo nelle nostre qualità. È lì che dovevamo gestire di più la partita. Non so se è stata pigrizia mentale, ma è un termine che si può accettare, perché su alcune palle nostre ci siamo fatti anticipare e su alcune palle perse non abbiamo aggredito. Alcune volte, quando hanno rilanciato lungo, siamo rimasti in fuorigioco. Noi dobbiamo fare meglio nella continuità, dobbiamo riempire la partita. Tutti i miei giocatori devono fare qualcosa di più».

Compreso il brasiliano Gerson («Il ragazzo si sta adattando al profilo degli allenamenti, non può essere lui a fare la differenza, è un numero 10, nella nostra proiezione deve diventare un interno dove potrà esprimere le sue qualità tecniche e atletiche» il giudizio di Walter Sabatini), al suo esordio stagionale da titolare. «Ha fatto una buona gara, ma è la prima partita, diciamo che può essere scusato. Chi gioca poco deve fare tanto. Nel nostro calcio non si hanno cinque partite di fila per rendere, ma cinque minuti ogni cinque allenamenti. Deve essere visibile l’aggressività». Molto deluso, a fine gara, anche Diego Perotti che con il suo calcio di rigore, il quarto in questo avvio di stagione, dopo pochi minuti aveva messo in discesa la gara della formazione giallorossa. «Non abbiamo fatto una bella partita – le sue parole -, abbiamo trovato subito il gol ma dovevamo gestire meglio il nostro vantaggio. È la quarta o la quinta volta che ci recuperano dopo che siamo passati in vantaggio. È un aspetto che dobbiamo migliorare. Dobbiamo vincere ogni partita, non possiamo continuare a ripetere questi errori in futuro».

(Corriere della Sera – G. Piacentini)



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