Il 26 giugno del 2013 Roma e Inter si giocarono il campionato Giovanissimi, ai calci di rigore: vinsero i nerazzurri, alzò il trofeo Melkamu Taufer, un centrocampista offensivo etiope adottato da famiglia bresciana, considerato per talento e prospettive l’alter ego del coetaneo Mastour. All’epoca era il numero 10 dell’Italia under 15, in estate è stato prestato alla Primavera del Trapani, che dopo 6 partite non ha fatto neanche un punto: il centravanti Traorè gioca nel Perugia, Granziera alla Spal, Goury alla Pro Vercelli, non uno dei quei titolari giocherà la Supercoppa di stasera all’Olimpico, giusto il difensore mancino Cagnano ha speranze di subentrare. Otto titolari di quella Roma sono nell’organico della Primavera attuale, almeno cinque partiranno dall’inizio: il portiere Crisanto, il difensore Marchizza, allora capitano, Grossi, Bordin e Tumminello, che segnò l’1-1, pareggiando il gol firmato proprio da Taufer. Ma c’erano anche Spinozzi, che fino al tesseramento di Perfection era titolare fisso, Ciavattini, prima riserva del reparto arretrato, il centrocampista Marcucci, a segno in Youth League, Franchi, che sarà in ballottaggio fino all’ultimo con Soleri, e Andrea Romagnoli, secondo portiere oggi come allora.
VITTORIA CHIAVE – Per anni è andata così: l’Inter comprava i giocatori per la Primavera, la Roma li selezionava da bambini, l’Inter vinceva gli scontri diretti, la Roma mandava i giocatori in prima squadra, o almeno ne mandava più dei nerazzurri. Da un po’ di tempo qualcosa è cambiato, e non solo perché a Trigoria avevano cominciato a spendere per Primavera, non sempre coi risultati sperati: la Roma ha cominciato a vincere qualche gara pesante, come l’ultima semifinale scudetto, ai rigori con tante grazie a Crisanto, come del resto la finale con la Juventus. «Ultimamente ci siamo incontrati spesso – racconta a Roma TV Emanuele Spinozzi, tra i protagonisti del successo per 2-0 in campionato dello scorso 2 ottobre – e le ultime due volte è andata bene a noi, speriamo succeda di nuovo. La semifinale dello scorso anno è stata la partita chiave per vincere lo scudetto: ci ha fatto vedere che gruppo eravamo, e infatti poi siamo riusciti a vincere la finale. Dobbiamo temere i loro giocatori offensivi, sono una squadra che ha fisicità e gioca il pallone, ma noi dobbiamo imporre il nostro gioco e fare la nostra partita. Siamo forti e non abbiamo niente meno di loro».
IL TECNICO – «Nei miei primi anni di Primavera non riuscivo spesso a incontrare le milanesi – racconta a Roma Radio Alberto De Rossi, in carica dal 2003, quando la Supercoppa Primavera non l’avevano ancora inventata – ma da un po’ di tempo con l’Inter sta diventando una classica, oltre alla semifinale scorsa per due volte di fila ci siamo incontrati nei playoff (a eliminazione diretta: 20 per l’Inter nel 2012-13, 42 per la Roma con Federico Ricci protagonista l’anno dopo, ndr). Sono sempre una squadra forte, un settore giovanile che ha tirato fuori grandi giocatori, un po’ come noi, anche se noi abbiamo un’idea di calcio completamente diversa, proviamo a vincere giocando bene. Anche perché sembra che giochiamo per pochi intimi, ma io ricordo con enorme piacere la Coppa Italia vinta all’Olimpico con la Juventus, davanti a 20-22mila spettatori». Per ora i biglietti emessi sono meno della metà, ma c’è tempo fino al calcio d’inizio, e sono gratis.
(Gazzetta dello Sport – F. Oddi)
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