(Gazzetta dello Sport) Per arrivare lassù o nelle immediate vicinanze – come accaduto in Champions in questa stagione – alla Roma serviranno un paio d’ali. Almeno una, una vera però. Si fa peccato a pensare di conoscere in profondità i ragionamenti del plenipotenziario Monchi. Ma non si va lontano dall’immaginare che due nomi più di tutti gli altri sono nei pensieri della Roma e del prossimo mercato: Federico Chiesa e Simone Verdi. (…) La novità riguarda il gioiello della Fiorentina: la Roma si è informata della situazione di Chiesa con la società viola. E il messaggio recapitato da Trigoria a Firenze è il seguente: sappiate che, qualora decideste di cedere l’attaccante, noi vorremmo essere informati. Per il momento non si è andati oltre.
Alla Roma piace Chiesa, identikit che rientra alla perfezione nelle idee tattiche di Di Francesco. E profilo perfettamente compatibile con le idee di Monchi. Certo, volendo scendere nel dettaglio, Chiesa fa rima con investimento elevato per il cartellino. Ecco perché, a fronte di un’impresa così complicata, il passo obbligato sarebbe quello di cedere almeno uno dei due esterni offensivi di piede destro in organico. Chiesa «in» vorrebbe dire Diego Perotti o Stephan El Shaarawy ceduti. L’andirivieni sarebbe quasi obbligato, non passino inosservate le voci che giusto ieri dalla Spagna volevano un Perotti nel mirino del suo vecchio club, il Siviglia. Gli addii non sarebbero invece così scontati a fronte dell’arrivo di Verdi. È l’altro nome, rigorosamente italiano, che Monchi ha segnato in grandissima evidenza per il ruolo di esterno offensivo. Ecco: Verdi, rispetto a Chiesa, avrebbe il vantaggio di essere impiegabile sia a destra sia a sinistra. E il fatto di essere un ottimo specialista dei calci piazzati – alla Roma dopo Kolarov c’è il deserto – non è elemento che passa inosservato. Ecco, magari sulle due trattative un ruolo importante potrebbe averlo Ricky Massara: rotto il rapporto con Suning e dunque con l’Inter, l’ex vice di Walter Sabatini tornerà alla Roma, non nel ruolo di segretario generale (non è previsto nell’organigramma del club) ma come stretto collaboratore di Monchi nella direzione sportiva.
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