NOTIZIE AS ROMA SARRI – Chi sceglie l’allenatore, di solito, è il ds che nella Roma per ora è Massara ma forse tra poco sarà un altro: Petrachi è un serio candidato. Nella Roma, magari, il nuovo tecnico lo suggerisce Baldini (nuova passione, le passeggiate in bicicletta). Bisogna vedere, però, quali caratteristiche saranno decisive per arrivare alla prossima fumata bianca: profilo alto, profilo basso, big manager o tecnico dell’utopia. Pallotta, però, è uscito finalmente allo scoperto.
“A Monchi ho subito detto che avrei voluto allenatori, preparatori, staff medico, calciatori e addetti allo scouting di primo livello”. La novità fa rumore: il presidente chiese di ingaggiare un numero uno, senza essere accontentato dal suo ds. Ora, dopo l’addio dello spagnolo, ha però la grande chance di prendere uno dei migliori tecnici in circolazione. E se davvero sta pensando a Petrachi, gli basta rivolgersi al ds del Torino: è amico fraterno di Conte.
La linea tracciata dalla proprietà Usa, insomma, è chiara. Se non sarà rispettata, l’input presente nella nota di due giorni fa avrà l’effetto boomerang. Sarri è da sempre di moda a Trigoria. C’è chi, in Inghilterra, sostiene che l’esonero dal Chelsea sia addirittura imminente. Se Sarri si libera, la scelta metterebbe d’accordo tutti, da Boston a Trigoria, passando per Londra: piace perché valorizza i giocatori, fa giocare bene la squadra, appagherebbe il senso estetico di quelli mai schiavi del risultato.
L’esclusione dalla prossima Champions appare quasi scontata ormai anche a chi vive a Trigoria. E, oggi più di prima, la valorizzazione della rosa, giovane e da assemblare, è l’obiettivo primario per i dirigenti della Roma. E in Italia c’è chi, questo, lo ha fatto benissimo all’Atalanta: Gasperini. C’è pure Giampaolo che, da tempo, è in attesa di una chiamata della società giallorossa. L’allenatore della Sampdoria piace a Baldini. I tre mettono d’accordo anche anime diverse a Trigoria (e non), dal vice presidente Baldissoni, passando per il Ceo Fienga fino a Totti, Conti e lo stesso Ranieri. Ma dietro l’angolo c’è sempre il pericolo utopia, quelle idee un po’ così, che in un momento come questo significherebbero salto nel buio. Ed eccoci a De Zerbi, Fonseca o il solito Villas Boas.
(Il Messaggero – A. Angeloni / U. Trani)
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