Il giorno dopo la chiusura del mercato, la Roma guarda avanti con la consapevolezza di aver sfiorato il raggiungimento degli obiettivi prefissati in estate. L’ultimo colpo saltato a poche ore dalla chiusura del mercato non ha ancora cancellato l’insoddisfazione di tecnico e dirigenti, delusi dall’esito della trattativa avanzata per Wilshere, il centrocampista che avrebbe completato la rosa in vista delle mosse di riparazione di gennaio. Anche perché il programma era già stato definito da tempo: sistemata la difesa, i giallorossi si sarebbero occupati delle cessioni dei giocatori in esubero provando a piazzare un ultimo colpo in base a occasioni e disponibilità. Tra le difficoltà registrate durante il pomeriggio di mercoledì con l’Arsenal (la richiesta è stata formulata sulla base di 3 milioni per il prestito oneroso e la copertura per intero dell‘ingaggio del ragazzo) è spuntata fuori anche un po’ di ruggine passata attraverso il tira e molla nell’affare Szcesny e il rifiuto giallorosso sull’offerta monstre presentata circa 10 giorni fa dai gunners per Manolas. Dopo la partenza (necessaria a livello finanziario) di Pjanic, la Roma ha chiuso le porte di fronte a tutte le offerte arrivate a Trigoria per i big della rosa. Un muro che a luglio si è alzato anche intorno a Nainggolan, stuzzicato dall’idea di una nuova avventura in Premier al Chelsea (offerta da 35 milioni) e mai convinto dalla proposta arrivata a luglio dall’Inter, disposta a mettere sul piatto 45 milioni per convincere Pallotta. La scelta di non piegarsi ad un altro doloroso addio, ha lasciato quindi inalterato il piano: dopo aver concluso durante la passata stagione i trasferimenti di Alisson e Gerson, la Roma e Spalletti hanno lasciato la priorità alla difesa.
Una vera e propria rivoluzione che ha registrato l’arrivo di Mario Rui, Vermaelen, Bruno Peres, Fazio, Juan Jesus e Seck. La fase finale del mercato sarebbe dovuta quindi concentrarsi sull’arrivo di un centrocampista in grado di poter garantire una valida alternativa a Nainggolan nel ruolo più offensivo del centrocampo alle spalle della punta. Sfumate le alternative Grenier, Belhanda e l’ultima soluzione Wilshere (portate a ridosso della scadenza anche dalle indecisioni di Vainqueur nel lasciare la capitale) il quadro è rimasto intatto. Adesso la Roma spera di recuperare in fretta Rudiger per garantirsi una valida alternativa sulla corsia di destra che lasci libero Florenzi di agire come primo rinforzo tra centrocampo e attacco. Il ruolo che secondo Spalletti permetterà all’azzurro di sfruttare in pieno le proprie caratteristiche. L’approdo in Europa League invece permetterà a tecnico di garantire più minutaggio ai più giovani come Paredes e Gerson, sperando di rimanere in corsa su tutti gli obiettivi fino a gennaio, quando si tornerà sul mercato. Nei prossimi mesi invece la società incontrerà Manolas e Nainggolan per discutere di un possibile adeguamento contrattuale, un patto che la Roma ha intenzione di rispettare e che al momento è stato soltanto rimandato.In serata è stata consegnata ufficialmente la lista Uefa: tra i 22 scelti da Spalletti sono stati esclusi Mario Rui (infortunato) e il terzo portiere Lobont.
(Il Tempo – A. Serafini)
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