Roma-Cagliari 4-0

AS ROMA NEWS CAGLIARI – Ma quanto è bella questa Roma. Tre vittorie sono come gli indizi, fanno una prova: la strada dell’efficienza è sempre quella giusta. Ma nel 4-0 straripante che ha sotterrato il Cagliari c’è anche molto altro: determinazione, lucidità, vigore, spettacolarità. Così la stagione assume contorni interessanti, scrive il Corriere dello Sport.

Evidentemente Daniele De Rossi ha saputo trasmettere ai giocatori gli stimoli e i concetti giusti che servono a risalire verso la Champions, valorizzando al massimo la rosa. Non è detto che riesca a raggiungere il risultato, perché lo sprint è appena cominciato e perché la concorrenza è qualificata. Ma da ieri le credenziali sembrano più realistiche. 

Sono bastati 61 secondi alla Roma per segnare il gol più veloce del campionato. Tanto per cambiare è stato Pellegrini, simbolo del nuovo corso con tre gol in tre partite, a mettere il piede su un angolo di Dybala arrotato da Paredes e bucato contemporaneamente da Lapadula e Petagna, i due attaccanti che Ranieri aveva schierato per insidiare nell’uno contro uno i centrali di De Rossi. Un episodio così rapido e imprevedibile ha cambiato tutti gli scenari.

Il Cagliari puntava a una partita di contenimento, con l’ultimo arrivato Mina a duellare contro Lukaku, e con un baricentro basso che creasse densità centrale senza scoprire troppo le fasce. Ma la Roma, con lo spagnolo Angeliño subito titolare e subito dentro alla manovra, ha spazzolato l’avversario dal campo con una mezz’ora di calcio scintillante: c’è stato il palo di Cristante, appunto innescato da Angeliño con un cross perfetto che da mesi non si vedeva da queste parti, e c’è stata soprattutto la magnifica azione del raddoppio, aperta con una finta e conclusa con un piattone da Dybala dopo una combinazione che ha coinvolto Cristante-El Shaarawy-Pellegrini e Lukaku, bravo a fare velo per il compagno d’attacco meglio orientato.

L’Olimpico, commosso per Giacomino Losi ma ancora scettico verso la squadra, ha cominciato presto ad applaudire. In effetti, complice la scarsa resistenza del Cagliari, da tempo la Roma non esprimeva una manovra così pulita, muovendo il pallone con raziocinio ed efficacia a grandissimo ritmo. Si sono visti anche degli schemi interessanti da calcio d’angolo – compreso quello dell’1-0 – che avrebbero potuto dilatare il punteggio. Sorprende, rispetto agli ultimi bagliori del MouRegno, soprattutto la disponibilità al sacrificio e la determinazione del contrasto di alcuni giocatori. Senza contare che Pellegrini, il capitano ritrovato, ancora una volta è stato illuminante.

A differenza del debutto contro il Verona, inoltre, la Roma di De Rossi ha accusato solo un passaggio a vuoto, negli ultimi minuti del primo tempo, quando ha concesso un tiro pericoloso a Lapadula disinnescato da Rui Patricio. Ma non si è affatto spenta dopo l’intervallo e anzi ha continuato a divertirsi e a spingere. Senza che Lukaku, udite udite, partecipasse al banchetto.

Il Cagliari, troppo remissivo, è stato anche sfortunato perché Petagna ha parato un colpo di testa innocuo di Cristante generando l’inevitabile rigore. Ecco dunque il bis di Dybala, finalmente dominante dopo aver superato lo shock – anche tattico – del cambio di allenatore. Alla Totti, sì, come chiedeva De Rossi. Ma il quarto gol, il primo in A del piccolo grande Huijsen, è un brutto segnale per chi affonda: terza rete della serata presa da calcio d’angolo e saltatore completamente libero di indirizzare il pallone nell’angolo. A una squadra di Ranieri, omaggiato dagli amici romanisti anche sul 4-0, queste cose di solito non capitano. 



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