Peres salta l’Inter e lascia Di Francesco senza terzino destro. A parte il giovane Nura, mai messo piede in serie A, non c’è specialista (disponibile) per quel ruolo nella rosa giallorossa. E, trattandosi di lesione muscolare di primo grado (al pettineo di sinistra), non è detto nemmeno che il brasiliano possa essere a disposizione subito dopo la sosta per gli impegni delle nazionali, cioè per Sampdoria-Roma (10 settembre), come da bollettino medico che ipotizza 15 giorni (il rischio è che siano il doppio: appuntamento al 20 settembre a Benevento, se non ce la dovesse fare per la gara interna del 17 contro il Verona). Bruno, insomma, è out (salterebbe pure il debutto in Champions). Durante il campionato scorso, però, la notizia non avrebbe avuto lo stesso risalto. Il giocatore, il meglio di sè, lo ha sempre dato da esterno di centrocampo e non da difensore. In più Spalletti, perso per la seconda volta Florenzi, ha spesso utilizzato sulla fascia Ruediger. E, all’occorrenza, anche Emerson ha dato la disponibilità per cambiare fascia. Adesso la situazione è completamente diversa. Di assoluta emergenza: Florenzi ha finito la convalescenza ed è rientrato in gruppo, ma il suo obiettivo, al momento, è entrare nella lista dei convocati per la sfida di sabato sera, come ha spiegato proprio Eusebio; Ruediger è andato al Chelsea ed Emerson va considerato non utilizzabile fino a novembre. L’allenatore, dunque, deve inventarsi la soluzione che mai avrebbe voluto prendere in considerazione: un adattato o addirittura la linea a tre. Contro Perisic, cioè l’esterno sinistro offensivo dell’Inter, sono senz’altro contromisure pericolose.

OPZIONE GIÀ VISTA – E pensare che Peres, diventato improvvisamente indispensabile, non avrebbe dovuto nemmeno partire titolare. Quel posto è di Karsdorp che però, prima di arrivare a Trigoria, è passato dalla sala operatoria di Villa Stuart (menisco esterno). L’olandese, come minimo, perderà tre mesi della sua nuova avventura. Tornerà, se tutto andrà per il verso giusto, a ottobre. È esercizio inutile, ormai, sottolineare quanto l’affare sia stato poco mirato alle esigenze della Roma. Sabato torna Spalletti all’Olimpico e Di Francesco non può farsi trovare impreparato. Eusebio cercherà di nascondere in questi giorni le possibili soluzioni, tattiche e sui singoli. Ma, non essendo nè presuntuoso nè superficiale, sa che il problema è più grande di quanto si possa pensare. La scelta che oggi sembra semplice è ripartire da Bergamo: quando nel finale della gara contro l’Atalanta è uscito Peres, Manolas è scivolato a destra, con Fazio e Jesus centrali, e Kolarov a sinistra. L’allenatore è stato costretto a chiarire a De Rossi lo schieramento difensivo, anche perché Manolas tendeva a stringersi al centro e Perotti ad abbassarsi da quinto (e dopo di lui anche Pellegrini).

RITORNO AL PASSATO – Con cinque giorni di addestramento, però, gli interpreti avrebbero la possibilità di capire come comportarsi contro l’Inter. Anche perché Di Francesco vorrebbe evitare di passare alla linea a tre. Ma potrebbero essere i giocatori a spingerlo alla virata. Con Fazio in mezzo a Manolas e Juan Jesus, Kolarov salirebbe a sinistra nel centrocampo in cui mancherebbe l’esterno destro. In quella posizione ha già giocato (anche sul lato opposto) Nainggolan. L’alternativa è (solo) Pellegrini.

EFFETTO SORPRESA – Florenzi quasi sicuramente sarà convocato (ieri controllo dal professor Mariani). Ma non è ancora pronto per giocare una partita intera (fa i contrasti da una settimana). Anticiparne il rientro da titolare potrebbe essere rischioso. Per la Roma e per lui. Oggi è l’ultima ipotesi: fino a sabato c’è tempo per cambiare strategia e idea sul suo ritorno. A destra può essere preso in considerazione pure Kolarov, con Moreno schierato a sinistra. Soluzione da verificare, come le altre, in questi giorni.

(Il Messaggero – U. Trani)



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